G7 energia: gli Usa frenano, salta la dichiarazione congiunta sul clima..Gli Stati Uniti chiedono tempo al vertice sull’energia. ”L’approdo del Tap non cambia perché significherebbe non farlo”, ha detto il ministro dello Sviluppo economico Calenda.
Non c’è stata nessuna dichiarazione congiunta al G7 dell’Energia. A darne notizia è stato il ministro dello Sviluppo economico e presidente di turno del summit Carlo Calenda durante la conferenza stampa. Il motivo, ha spiegato, è da attribuire alla posizione degli Stati Uniti che stanno rivedendo le loro politiche sul clima. “L’impegno a implementare l’accordo di Parigi rimane forte e deciso per tutti i Paesi dell’Unione europea, – ha spiegato Calenda – si è trattato di un dibattito molto costruttivo con gli Usa: non c’è stata alcuna frizione”. Per concludere: “Rispettiamo il fatto che gli Stati Uniti stanno rianalizzando la propria posizione”.
Un buco nell’acqua per gli ambientalisti. All’apertura dell’ultimo giorno di lavori dell’incontro gli attivisti di Greenpeace avevano consegnato ai ministri delle sette grandi potenze mondiali un gigantesco termometro, simbolo della temperatura del Pianeta che continua a salire. Un’azione pacifica per ricordare ai Paesi ”quanto fosse importante rispettare gli impegni presi alla conferenza sul clima di Parigi, chiedendo loro di isolare le posizioni negazioniste e anti-scientifiche della nuova amministrazione Trump, rappresentata al tavolo dal segretario di Stato del dipartimento energia Rick Perry“.
“Il ministro Calenda ci ha confermato che c’è la volontà di rispettare gli impegni presi alla Cop21 e che l’Italia farà la sua parte, ma questo non basta”, ha dichiarato Luca Iacoboni, responsabile della campagna clima e energia di Greenpeace Italia dopo l’incontro con il responsabile del dicastero italiano.
“Se davvero vogliamo mantenere l’aumento di temperatura entro i 2°C, o ancor meglio sotto la soglia di 1,5°C, bisogna fare molto di più. E l’Italia, che ha la presidenza di turno del G7, deve dare l’esempio non limitandosi a fare i compiti a casa ma facendo pressione su chi non sembra prendere sul serio i cambiamenti climatici”.
“Oggi Trump ha mantenuto la sua promessa: sarà ricordato come il presidente Usa più legato alla lobby degli inquinatori e come il principale responsabile del fallimento della lotta contro i cambiamenti climatici”, scrivono in una nota i coordinatori dell’esecutivo dei Verdi Angelo Bonelli e Fiorella Zabatta. “Era fondamentale che al G7 sull’energia che si è svolto a Roma i partecipanti ribadissero all’unanimità il proseguimento degli impegni presi a Parigi alla Cop21 per mantenere l’aumento della temperatura del pianeta sotto i 2°C entro il 2020. Ma così non è stato per colpa del veto degli Usa. Ora – proseguono – noi chiediamo all’Italia, che ha la presidenza di turno del G7 Energia, di rispondere dando per prima il buon esempio elaborando un Piano Energetico 100% rinnovabili che abbandoni le energie fossili puntando su efficienza energetica, sviluppo delle fonti rinnovabili, innovazione come stanno già facendo molti paesi europei.”
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“E’ paradossale che invece il ministro Carlo Calenda da presidente di turno del G7 Energia – concludono Bonelli e Zabatta – invece continui a sponsorizzare le energie fossili insistendo con l’impegno italiano per la Tap”.
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Lo scorso anno ha fatto registrare un sorprendente e forse definitivo punto di non ritorno per il carbone, la più importante fonte di emissioni di CO2, con tre dei Paesi del G7 (Canada, Regno Unito, Francia) che hanno annunciato le date in cui abbandoneranno completamente questa fonte inquinante. Nel frattempo, la chiusura di centrali continua sia negli Stati Uniti che in Europa, la costruzione di oltre 100 nuovi impianti è stata fermata in Cina e India e, a livello globale, l’avvio di nuovi progetti per centrali a carbone ha avuto un calo del 62%.
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