Finanziamenti illeciti ai terroristi di Hamas con i bitcoin

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Binance, dopo la multa 4,3 miliardi e le pesanti accuse (transazioni ad Hamas) 150 milioni di clienti preoccupati. Il compito del nuovo ceo, Richard Teng, che sostituisce lo storico CZ, non sarà semplice: recuperare credibilità ed evitare la fuga dei 150 milioni di clienti. A 24 ore dalla multa record da 4,3 miliardi sono stati registrati deflussi netti di circa un miliardo.

Non è una nuova Ftx, ma Binance ha la strada in salita davanti a sé. L’obiettivo per il primo exchange di criptovalute al mondo – con asset stimati pari a 67 miliardi e un valore di mercato del token di riferimento, Bnb, di 36 miliardi – è di recuperare credibilità ed evitare una fuga degli utenti dopo l’accordo di martedì con il Dipartimento di Giustizia degli Usa in base al quale l’exchange e il suo fondatore Changpeng Zhao (conosciuto come CZ), hanno ammesso di aver violato la normativa anti-riciclaggio degli Stati Uniti.

Binance pagherà una multa record di 4,3 miliardi mentre CZ, – che senza il patteggiamento avrebbe rischiato 10 anni di carcere mentre ora si parla di un massimo di 18 mesi – dovrà pagare 50 milioni, oltre a lasciare il suo incarico nella piattaforma da lui stesso creata nel 2017 e da allora affermatasi in tutto il mondo con una quota di mercato nella compravendita di criptovalute che un anno fa era al 60% e ad oggi si stima sia al 44% (fonte CCData).

L’accordo con la Giustizia Usa

L’accordo prevede che la società sarà sotto osservazione per tre anni da parte di un società indipendente. La compagnia dovrà presentare inoltre frequenti rapporti al governo statunitense sul proprio operato.

La multa mette infatti una pietra sopra i pesanti scheletri nell’armadio ammessi da parte dei leader della società – come l’aver consentito transazioni da parte di gruppi militari come Hamas – ma l’obiettivo dei giudici americani è accertarsi che i reati civili e penali venuti a galla non vengano reiterati.

Le spine del nuovo ceo

Binance, dopo la multa 4,3 miliardi e le pesanti accuse (transazioni ad Hamas) 150 milioni di clienti preoccupatiPer il nuovo ceo, il 53enne Richard Teng, non sarà una passeggiata. Dovrà innanzitutto provare a rassicurare i 150 milioni di utenti sparsi in tutto il mondo e preoccupati. Come dimostra il fatto che nelle ultime 24 ore i clienti hanno ritirato fondi netti per 805 milioni di dollari, secondo i dati di DefiLlama.

Si tratta però di un importo inferiore rispetto ai deflussi giornalieri registrati nei momenti di maggiore stress che avevano raggiunto anche la cifra di 4 miliardi. La scelta di nominare Teng va proprio nella direzione di rafforzare la collaborazione con le autorità e garantire maggiore transparenza. CZ a fine maggio lo aveva nominato capo della divisione dei mercati regionali non statunitensi.

A favore di Teng c’è un’esperienza decennale come regolatore senior, inclusa la Monetary authority di Singapore e la Borsa Sgx della città-stato. È stato anche amministratore delegato del regolatore della zona finanziaria internazionale libera di Abu Dhabi.

Teng si è unito a Binance nell’agosto 2021 come Ceo di Singapore. «Per garantire un futuro luminoso, ho intenzione di utilizzare tutto ciò che ho imparato negli ultimi tre decenni di esperienza nei servizi finanziari e nella regolamentazione per guidare il nostro team numeroso, innovativo e impegnato», ha detto Teng nel post su X.

Il futuro di Changpeng Zhao

A CZ è proibito il coinvolgimento nella gestione o nell’operatività di Binance, stando all’accordo. Ma in un post su X, lo stesso ha indicato di essere comunque disposto a offrire orientamento a Teng. «Come azionista ed ex ceo con conoscenza storica della nostra azienda, rimarrò a disposizione del team per consultare secondo necessità, coerentemente con il quadro stabilito nelle nostre risoluzioni delle agenzie statunitensi», ha detto Zhao.

Ha aggiunto che prevede di prendersi un po’ di tempo libero prima di cercare opportunità di investimento in startup ed esplorare il settore delle finanze decentralizzate delle cripto.

Statistiche alla mano, il mese di novembre sembra essere quello delle svolte nel mondo cripto. Il 6 novembre di un anno fa, fu proprio un tweet di CZ contro Sam Bankman-Fried (Sbf) – il fondatore di Ftx che un anno era il secondo più importante exchange di cripto al mondo – ad innescare la capitolazione della piattaforma lasciando un buco di oltre 30 miliardi di dollari, situazione culminata con la condanna proprio nei giorni scorsi di Sbf che rischia fino a 110 anni di carcere. A distanza di 12 mesi non è stato un cinguettìo di un rivale a fermare lo stesso CZ, ma il continuo pressing delle autorità statunitensi.

Operazione pulizia (in attesa dell’Etf)

Un’operazione di pulizia che secondo alcuni potrebbe essere un altro, forse l’ultimo, elemento del puzzle verso l’approvazione della Sec del primo Etf sul prezzo spot di Bitcoin a Wall Street confermando l’intenzione dei regolatori di aprire le porte a strumenti come Bitcoin ma di affidarne la compravendita a soggetti istituzionali. Fra cui BlackRock e le altre sei grandi case di investimento che in questo momento sono in fila per ricevere l’ok all’Etf.

Come a dire: fuori personaggi nativi del cripto-mondo come Cz, dentro cariche affermate del mondo degli investimenti tradizionali come Larry Fink. Così le istituzioni stanno cercando il compromesso (per certi versi inevitabile) con il mondo della decentralizzazione.

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