Il governo italiano fornirà un incentivo di 45 milioni di euro per blockchain e intelligenza artificiale. Le aziende a lavoro su progetti legati a intelligenza artificiale, Internet of Things e tecnologia blockchain potranno richiedere un incentivo compreso fra 500.000€ e 2.000.000€.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha annunciato che, a partire dal 21 settembre, alcuni progetti blockchain potranno richiedere fino a 45 milioni di euro di sussidi governativi.
In un annuncio di martedì, il Ministero ha affermato che le aziende e le società di ricerca, sia pubbliche che private, potranno richiedere finanziamenti dal governo per lo sviluppo di progetti relativi a intelligenza artificiale, Internet of Things e tecnologia blockchain. Il fondo avrà un budget iniziale di 45 milioni di euro, e mira ad agevolare spese e costi non inferiori a 500.000€ e non superiori 2.000.000€.
Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, ha dichiarato:
“Sosteniamo gli investimenti delle imprese in tecnologie all’avanguardia con l’obiettivo di favorire la modernizzazione dei sistemi produttivi attraverso modelli di gestione sempre più interconnessi, efficienti, sicuri e veloci. La sfida della competitività richiede all’industria manifatturiera una costante capacità di innovare e di cogliere le potenzialità delle nuove tecnologie.”
La nuova direttiva del governo è stata resa possibile da un decreto del dicembre 2021, che stabiliva i criteri per l’utilizzo del fondo, e un altro di giugno 2022, tramite il quale il Ministero ha fissato i termini e le condizioni per la presentazione delle domande. Le aziende di qualsiasi dimensione potranno richiedere il sussidio, a condizione che i fondi vengano utilizzati per IoT, AI o blockchain in settori quali industria e manifatturiero, sistema educativo, agroalimentare, salute, ambiente ed infrastrutture, cultura e turismo, logistica e mobilità, sicurezza e tecnologie dell’informazione, e aerospazio.
In quanto membro dell’Unione Europea, anche l’Italia sarà influenzata dalle recenti regolamentazioni concordate dal Parlamento dell’UE (MiCa), che hanno l’obiettivo di introdurre un quadro normativo unico per i fornitori di servizi crypto. Tuttavia, il parere degli esperti sulla nuova normativa è discordante.
Secondo Richard Gardner, CEO di Modulus, questa nuova legge potrebbe porre fine al trend ribassista degli asset digitali, nonché indicare una strada chiara di espansione e innovazione per il settore. Seth Hertlein, dirigente di Ledger, sostiene invece che l’eccessiva regolamentazione impedirà all’Unione Europea di conquistare quote di mercato significative nel Web3:
“Oggi, l’UE ha finalizzato il MiCa, un vasto insieme di regolamentazioni che avrà un profondo impatto sulla futura competitività dell’Europa e sulla sostenibilità dell’industria Web3 nel territorio. Questa era l’occasione per l’Europa di riconquistare le quote di mercato perse con il Web2: ha saputo cogliere l’occasione? […]
Niente affatto. Il MiCa tenta di regolamentare eccessivamente il settore, piuttosto che dare priorità all’innovazione.”
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