Anche in Italia il pericolo di epidemia da Candida Auris

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Candida auris, domande e risposte sul fungo che all’estero è già un’epidemia. Si è diffuso in Giappone, India, Pakistan e ora anche negli Stati Uniti, dove i casi sono quasi 600.

Un’infezione che spaventa. Si è diffusa in Giappone, India, Pakistan e ora anche negli Stati Uniti, dove i casi sono quasi 600, 300 solo a New York. Candida auris rappresenta una minaccia per la salute pubblica: i germi sono resistenti ai farmaci e sono in grado di uccidere “nel giro di 90 giorni”. Per Antonio Cassone, membro dell’American Academy of microbiology, già direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità, il problema non è da sottovalutare anche per la velocità con la quale si propaga quest’infezione.

Professore, l’allarme è esagerato?
“L’emergenza non è sopravvalutata perché la Candida auris ha già dato origine ad epidemie. A differenza di altre candide, questa sottospecie è resistente ai comuni antimicotici e per questo è pericolosa”.

Quali sono le persone a rischio?
“I pazienti con un deficit immunologico e coloro che sono malati e ricoverati in un reparto di medicina d’emergenza. Il problema è il contagio veloce che può portare a epidemie molto vaste”.

Come si propaga questo fungo?
“La Candida auris si diffonde velocemente perché entra in contatto con gli oggetti e non muore una volta propagata nell’ambiente. Una volta penetrata in una stanza può vivere una o due settimane, forse anche di più. E’ un pericolo perché si diffonde negli ospedali, da una corsia all’altra. Uno dei primi casi è stato isolato in Giappone e in seguito in India dove si è diffusa nelle corsie di un nosocomio contagiando vari pazienti”.

Cosa accade in Europa? E in Italia?
“Sono stati registrati casi in Germania, Belgio, Francia, Inghilterra e Spagna. Non risultano criticità in Italia, dove comunque il livello di attenzione è alto”.

Che tipo di precauzioni si possono prendere per evitare il contagio?
“E’ un problema che riguarda gli ospedali e le case di cura e vanno fatti i controlli. E’ lì che si propaga questo fungo. Va fatta una diagnosi in tempi brevi, cosa non semplicissima perché, a differenza di altre specie funginee, la Candida auris si confonde facilmente con altri funghi. Per identificarla serve una strumentazione giusta che analizzi il Dna del fungo. E’ una cosa semplice in un grande ospedale, più complessa in un piccolo centro”.

Cosa accade se si scopre che una persona è stata contagiata?
“Va subito isolata e va tentata una terapia con antimicotici. Pensi che negli Stati Uniti è stata abbattuta e ristrutturata una stanza di un ospedale, pur di sconfiggere il fungo.  E’ importante intervenire in fretta per evitare epidemie e anche perché in questi casi la mortalità è alta. Si tratta di pazienti deboli, immunodepressi, e la candida auris li rende ancora più fragili”.

Perché questo fungo uccide?
“In genere provoca gravi infezioni respiratorie oppure si diffonde nel sangue e infetta gli organi, provocando una setticemia”.

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