
Coronavirus, maschi fra 31 e 46 anni: ecco chi sono i primi volontari del vaccino. Sono maschi e hanno tra i 31 e i 46 anni, alcuni sono professionisti. Sono i primi 5 volontari che allo Spallanzani si faranno somministrare il test del vaccino tutto made in Italy. I cinque uomini hanno superato le visite preliminari iniziate due giorni fa e sono risultati idonei a testare il vaccino nato grazie a un protocollo siglato a marzo tra il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il ministro della Salute, Roberto Speranza, il ministro dell’Università e ricerca Gaetano Manfredi, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e lo Spallanzani e messo a punto dall’azienda ReiThera di Castelromano.
Dopo il gruppo di uomini, sui quali i test inizieranno a fine agosto, il 13 agosto saranno selezionate le prime 4 donne. «Sono oltre 5mila finora le persone che si sono candidate come volontari – ha detto Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani – un numero enorme che dimostra il grande cuore degli italiani». Una «risposta straordinaria che riempie di orgoglio», ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. Fra i volontari anche diversi medici si sono resi disponibili a testarlo in prima persona.
Il primo gruppo di 5 volontari selezionati verrà vaccinato tra il 24 e il 26 agosto. Poi, se non si osserveranno eventi avversi significativi, si passerà ai successivi, che riceveranno una dose più alta, tra il 7 e il 9 settembre. In tutto i volontari che testeranno saranno 90. Due giorni fa nell’istituto per le malattie infettive della Capitale, eccellenza nella lotta al Covid-19, sono partite le visite mediche a cura di equipe cliniche appositamente formate per selezionare gli idonei. I test di screening – hanno spiegato dallo Spallanzani – saranno effettuati per tutto il corso dello studio e serviranno a selezionare le persone idonee per testare la sicurezza del vaccino in questa fase precoce di sperimentazione (Fase I).
I volontari sono suddivisi in due gruppi per età: dai 18 e i 55 anni, e dai 65 agli 85 anni. Ciascun gruppo sarà suddiviso in tre sottogruppi a cui verrà somministrato un diverso dosaggio di vaccino.
Per la realizzazione di questo obiettivo sono stanziati 8 milioni di euro, 5 milioni a carico della Regione Lazio, trasferiti allo Spallanzani, e 3 milioni a carico del ministero dell’Università e della ricerca.
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