Indicazioni multidisciplinari dal webinar ASB-CNR. L’Istituto per i Sistemi Biologici (ISB) è di recente costituzione nell’ambito del Consiglio Nazionale delle Ricerche, avendo preso il via nel 2019 con I’obiettivo di studiare i meccanismi chimici, fisici e bio-molecolari che regolano l’organizzazione e le funzioni dei sistemi biologici.
L’approccio interdisciplinare caratterizza il metodo di lavoro che I’Istituto si è data, integrando competenze di chimica, biologia, microbiologia, pedologia e analisi dei sistemi, allo scopo di acquisire conoscenze su sistemi biologici complessi, in vista di un loro utilizzo nel settore bio-agroalimentare.
Ispirandosi a principi di bioeconomia ed economia circolare, sviluppa processi sostenibili e tecnologie avanzate di ottimizzazione dell’uso delle risorse biologiche per il benessere e il miglioramento della qualità della vita.
Ne sono un esempio, tra i progetti di ricerca a cui I’Istiluto partecipa, NUTRAGE, volto a integrare II regime alimentare delle persone anziane con composti bioattivi utili a ritardare i molteplici processi degenerativi legati all’invecchiamento, e OLIVENET, progetto europeo MSCA-RISE- 2016 “Olive-Net” finalizzato allo studio, allo sviluppo e alla valorizzazione di prodotti nutraceutici e cosmetici realizzati con composti biologicamente attivi estratti da frutti e foglie dell’Olivo (Olea europaea) e dai prodotti e sottoprodotti della filiera olivicola-olearea.
Le piante medicinali: un campo di ricerca di primario interesse
ISB-CNR ha individuato nelle piante medicinali un ambito di ricerca a cui dedicare una particolare attenzione, alla luce delle stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanilò (OMS), per cui esse rappresentano, grazie a pratiche mediche tradizionali, la principale risorsa terapeutica per due terzi della popolazione mondiale, e per il ruolo che le matrici vegetali hanno nello sviluppo e produzione di farmaci avanzati.
Numerose competenze dell’ISB convergono sullo studio di piante medicinali, dallo sviluppo di deepeutecbc salvents naturali (NADES) con metodi sostenibili per l’estrazione e la conservazione dei principi attivi, alla valutazione della loro attivita biologica (antio-ossidante, antimicrobica, immunostimolante), alla correlazione tra condizioni pedoclimatiche e di coltivazione e regolazione dell’espressione genica e del metabolismo, all’incapsulamento dei principi attivi in nanoparticelle lipidiche e/o polimeriche.
Nell’ottica di creare occasioni per realizzare il trasferimento di risultati, processi, modelli e tecnologie dalla ricerca al tessuto sociale e produttivo, l’istituto ha realizzato, presso (‘area di ricerca Roma 1, un Giardino dei Semplici, con l’auspicio che possa divenire uno spazio per lo scambio di esperienze e di collaborazioni sull’attività biologica dei principi curativi delle piante con altri orti e con il pubblico.
Un confronto sui diversi aspetti del complesso fenomeno dell’antibiotico-resistenza
Come momento conclusivo del’attività sulle piante medicinali svolta nel corso dell’anno, l’Istituto ha promosso lo scorso novembre un webinar su un tema emergente la crescente diffusione di fenomeni di antibiotico–resistenza, sempre più rilevanti in ambito sanitario, e il possibile ruolo dei derivati delle piante in una strategia volta al loro controllo.
II webinar e stato introdotto dalla direttrice dell’istituto, Giovanna Mancini, e coordinato da Giulia Capelli e Francesca Mariani.
II quadro di riferimento e venuto dai primi due interventi: di Alberto Manzo, coordinatore del Tavolo di Filiera delle Piante Officinali del MIPAAF, che ha sottolineato come il settore primario italiano sia pronto per offrire una vasta gamma di materie prime tracciabili, di provenienza sicura, che potrebbero costituire una fonte di sostanze attive su cui incentrare la ricerca e lo sviluppo di nuovi rimedi vegetali; e di Marcello Irili, del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, che ha delineato l’ampia panoramica di casi di studio di agenti antimicrobici di origine vegetale in corso in diversi Paesi del mondo.
Vincenzo di Pilato, del Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Diagnostiche Integrate dell’Università degli Studi di Genova, si è incaricato di fare il punto sugli aspetti clinici del controllo dei fenomeni di antibiotico-resistenza. In ambito sanitario, ma sul fronte nutrizionale, l’intervento di Maria Daglia, del Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Napoli, sull’attività antimicrobica di alimenti e integratori vegetali nella prevenzione della carie dentale.
L’approccio fitochimico ha permesso di mettere in luce alcune classi di composti, la cui attività antibatterica sta emergendo in tutta la sua importanza solo da studi recenti: è il caso dei flavonoidi, presentati da Nunziatina De Tommasi, del Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno, e dei filocannabinoidi, la cui storia fitochimica e biologica è stata ripercorsa con la consueta ampiezza di vedute da Giovanni Appendino, del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale.
Anche per oli essenziali di lungo corso, come Cinnamomum zeylanicum, la Cannella, possono sorgere nuovi campi di applicazione: ne sono un esempio i risultati preliminari dello studio presentato da Mauro di Vito dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Nel futuro dell’impiego degli oli essenziali, saranno determinanti le nuove tecnologie. Per incidere sulla biodisponibilità, stabilità e sull’efficacia del loro utilizzo salutistico e terapeutico, è aperto il fronte delle nanotecnologie: un settore su cui in ilalia ci possiamo avvalere della grande esperienza di Anna Rita Bilia, che nel webinar ha presentato alcune nuove metodologie formulative studiate al Dipartimento di Chimica Ugo Schiff dell’Università degli Studi di Firenze, con interessanti prospettive di implementazione su scala industriale.
Confortante anche il contributo che dalle tecnologie informatiche e di machine learning potrà venire per arrivare a descrivere prodotti biologici complessi come gli oli essenziali e composti volatili (approccio presentato da Rino Ragno, Dipartimento Chimica e Tecnologia del Farmaco dell’Università di Roma La Sapienza).
Infine, una piena comprensione e strategie di controllo del fenomeno dell’antibiotico-resistenza possono venire solo da una visione evoluzionistica ed ecologica del rapporto tra macro e micro nel mondo biologico. In questo senso ha suscitato grande interesse nel webinar la linea di ricerca sull’interazione sistemica che lega microbioma e organismo vegetale, e sulle possibili manifestazioni di questa interazione nella vila della pianta e nei suoi prodotti illustrata da Renato Fani del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze.
Un dialogo aperto per il futuro
Un approccio multidisciplinare quello realizzato nel webinar ISB-CNR che ha documentato molto del lavoro già svolto, ma che soprattutto pone le basi e la necessità di una condivisione futura di idee ed esperienze.
Questa la considerazione finale degli organizzatori, che nella proposta conclusiva di Francesca Mariani dovrebbe concretizzarsi nella creazione a breve di uno spazio online condiviso per continuare questo tipo di scambio.
PER INF’ORMAZIONI: [email protected] – www.isb.cnr.it
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