Ali fotovoltaiche arrotolabili per volare nello spazio

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Un futuro a tinte “ROSA”. La NASA vanta un progetto dalle grandi potenzialità. L’acronimo sta per “Roll-Out Solar Array”.

Spesso sentiamo dire che quella solare è l’energia del futuro. Ma gli impianti fotovoltaici hanno anche delle problematiche che solo attraverso una costante ricerca e l’applicazione di nuove tecnologie possono essere risolte. Una di queste è il loro ingombro: un privato che voglia passare all’energia solare deve trovare una superficie disponibile adatta ad ospitare l’impianto e con dimensioni sufficienti ad accogliere il numero di pannelli necessari. Il problema dell’ingombro coinvolge anche lo spazio: i satelliti e altre tipologie di veicoli spaziali sono dotati di vere e proprie “ali fotovoltaiche” che dispiegano a mo’ di fisarmonica quando la sonda entra in orbita e comincia a funzionare. Per risolvere questa problematica, la NASA ha studiato un sistema che permette di realizzare dei pannelli FV srotolabili: è il progetto ROSA (Roll-Out Solar Array). Il concetto è rivoluzionario in quanto all’insegna di una duplice economia di spazio: i nuovi pannelli prima si dispiegano, come quelli standard, e poi si srotolano.

Varie le applicazioni

Le barche potrebbero beneficiarne

Il vantaggio, segnalato dagli scienziati che hanno lavorato al progetto, è semplice: costruire satelliti più piccoli, e quindi più economici. Ma i pannelli solari flessibili o arrotolabili vengono impiegati anche in altri settori. Un esempio è l’installazione su barche, dove sono indicati in quanto, oltre ad essere più resistenti, è possibile riporli dopo l’uso. Ci sono anche gli aspetti negativi: i pannelli arrotolabili sono più costosi e richiedono una maggiore superficie per produrre la stessa quantità di energia, ma future innovazioni tecniche fanno ben sperare sull’abbattimento dei costi.

Tre le principali diverse tipologie

Come sono fatti i pannelli arrotolabili? Possiamo identificare tre tipologie: i monocristallini, costosi ma con un’alta resa energetica, costituiti da numerose celle di silicio cristallino puro; i policristallini, più disomogenei e con cristalli orientati in diverse direzioni, che costano meno ma hanno resa inferiore; i pannelli amorfi, realizzati spruzzando silicio fuso su un supporto, la tecnologia per produrre pannelli flessibili.

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