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Decine di pagine Facebook diffondono tesi complottistiche

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Decine di pagine Facebook diffondono tesi complottistiche
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NewsGuard: “Ecco le dieci pagine Facebook che diffondono in Italia disinformazione sul coronavirus”. Oltre cinque milioni di utenti e post complottisti e su cure miracolose fasulle alternati a contenuti legati alla moda, alla cucina e alla cura dei più piccoli. La società americana che analizza l’attendibilità dei siti di informazione, punta lo sguardo anche sui social media.Nel cuore delle donne, Il Nettare dell’amore, La vita, Il pensiero folle di due sognatori. Soprattutto Il mondo di Nelly, Luxury Fashion e Semplicemente Charlie. Sono queste alcune delle pagine Facebook dalle quali vengono diffuse notizie fasulle sul coronavirus. Cure miracolose per eliminarlo, complotti su scala planetaria dietro la sua fantomatica creazione, teorie cospirazioniste sulla diffusione del Covid attraverso le reti per le telecomunicazioni 5G. Parliamo di pagine dedicate in apparenza alla moda, alla cucina, ai bambini con oltre cinque milioni di seguaci che seminano disinformazione fra una ricetta, una poesia, un capo di abbigliamento.NewsGuard: "Ecco le dieci pagine Facebook che diffondono in Italia disinformazione sul coronavirus"

“Un modo per occultarsi ai sistemi di controllo del social network”, racconta Virginia Padovese, parte del gruppo italiano di NewsGuard Technologies. Nato nel 2018 per volontà di alcuni giornalisti americani, Newsguard è un sistema che censisce e analizza i siti di informazione stabilendone il grado di affidabilità. Grado visualizzabile grazie ad una semplice estensione del browser e presente in Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Ha già censito le testate che raccolgonoCoronavirus, Facebook contro le bufale. Rimossi i contenuti pericolosi, avvisi agli utenti e fondi per il fact checking oltre il 92 per cento del traffico Web.

“Stavolta però abbiamo deciso di guardare ai social media, dato che molti siti di disinformazione poi riversano lì i propri contenuti dove vengono ripresi e diffusi”. Con 5.482.698 di utenti, secondo l’analisi di NewGuard, le dieci pagine prese in esame hanno contribuito significativamente alla diffusione della disinformazione sul Covid-19 condividendo gli articoli pubblicati da due siti: ViralMagazine.it e FanMagazine.it. Entrambi questi siti sono stati valutati con il bollino rosso non rispettando i criteri fondamentali di credibilità e trasparenza.Per ben 61 volte è stato riproposto ad esempio un articolo che sostiene che limone e acqua calda possano sconfiggere il Covid-19. Sono invece 30 le pubblicazioni su queste pagine del pezzo dove si afferma falsamente che il Governo italiano avrebbe impedito di effettuare i test sui migranti. Di gran moda anche gli articoli deve si sostiene che coronavirus sia stato creato dalla Cina, nascosto in un laboratorio di Wuhan con la complicità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e poi diffuso nel mondo.

Fake news, video "taroccati" sugli italiani che applaudono l'inno cinese“Abbiamo rimosso centinaia di migliaia di contenuti di disinformazione e abbiamo mostrato l’avviso di notizia falsa analizzata da fact-checker indipendenti su 40 milioni di post nel solo mese di marzo”, fanno sapere da Facebook. “Stiamo anche fornendo informazioni sanitarie ufficiali attraverso le nostre app: finora abbiamo indirizzato oltre 2 miliardi di persone alle risorse messe a disposizione dalle autorità sanitarie attraverso il nostro Centro Informazioni sul coronavirus (COVID-19) – e sono oltre 350 milioni le persone che hanno cliccato per saperne di più”. Ma non c’è modo di sapere se il social network si sia accorto o meno dei contenuti segnalati da NewsGuard che hanno raggiunto milioni di persone.

Perché vengono pubblicati? “Negli Stati Uniti spesso è per vendere prodotti curativi che poi curativi non sono”, conclude Virginia Padovese. “In Europa invece si punta più alla cospirazione che ha evidenti motivazioni politiche”. Non è un lavoro facile quello di NewsGuard. In un mondo nel quale figure istituzionali di primo piano trovano “interessanti” l’ipotesi di usare forme di disinfettante per pulire il corpo dal virus, combattere la disinformazione è una strada decisamente in salita.

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