Il pensiero magico di Gerolamo Cardano

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In questo articolo prenderemo in considerazione il pensiero magico di Gerolamo Cardano.
Egli si ispira alla filosofia naturale di Aristotele e alle linee indicate da Pomponazzi.

Cardano affronta praticamente ogni campo del sapere dalla matematica all’astronomia dall’astrologia alla medicina e alla filosofia naturale.

Le sue opere più significative suscitarono presto vivaci polemiche sia da parte di filosofi fedeli all’ortodossia aristotelica sia da parte delle autorità ecclesiastiche.

Dobbiamo dire che per Cardano l’aspetto più elevato dell’uomo consisteva nella sua capacità di cogliere il rapporto tra la semplicità del principio divino e la molteplicità delle sue espressioni nel mondo naturale.

Per il nostro autore è necessario che l’uomo ricostruisca le connessioni le analogie e “le simpatie“ tra le parti del mondo.

La natura è gremita di “mirabilia “ossia fatti rari e strani presenti nella natura come le guarigioni prodigiose gli incantesimi gli oracoli i sogni e le apparizioni di mostri di vario genere.

Queste mirabilia non sono errori della natura bensì manifestazioni della sua esuberante fecondità che nel suo insieme contribuisce a esprimere la bellezza l’ordine e la vitalità inesauribile.

L’intera natura è attraversata da segni e manifestazioni poiché la spiegazione naturale di prodigi e miracoli non esaurisce o annulla la loro portata.

Secondo Cardano la connessione tra gli eventi naturali può risalire a cause superiori e generali comuni.

Ad esempio le comete possono significare la morte dei principi non perché ne sono la causa ma perché dipendono da cause generali comuni che da un lato provocano le apparizioni delle comete e dall’altro colpiscono le fragili costituzioni di alcuni principi.

Un punto delicato riguarda l’esistenza dei demoni e il loro eventuale ruolo negli eventi prodigiosi.

Se la filosofia aristotelica non li ammetteva Cardano del tutto consapevole della possibile intrusione di inganni che approfittano della credulità popolare ma non esclude l’esistenza e l’azione dell’entità demoniache dall’orizzonte naturale.

L’autore narra l’esperienza del padre che si compiaceva di raccontare apparizioni demoniache e contatti personali con creature soprannaturali.

Tali episodi di apparizioni narrate dalle fonti gli sembravano difficili da confutare per l’onestà intellettuale e la credibilità di chi le riferiva.

Le esitazioni riguardo ai demoni non gli impedivano di condurre un’analisi quanto mai lucida e acuta quando affrontava un argomento serio e di drammatica attualità come quello della stregoneria.

Analizzando tale questione egli individua con brillantezza i diversi fattori che concorrevano a spiegare l’inquietante fenomeno della stregoneria senza bisogno di far ricorso all’intervento demoniaco.

In un’epoca nella quale la credenza nelle streghe e nei poteri demoniaci era diffusa il filosofo e scienziato italiano riconosceva la pericolosità di affidare bambini a vecchie donne empie e superstiziose.

Tuttavia Cardano negava che le nefaste imprese delle streghe fossero compiute grazie ai poteri demoniaci che queste credevano di possedere.

Invece Cardano sosteneva che l’astrologia fosse una forma d’arte concettuale che pur non essendo dotata di certezze e rigori assoluti come la matematica e l’astronomia permetteva di formulare giudizi probabili su eventi futuri al pari della medicina.

In particolare egli riteneva che l’astrologia potesse essere liberata dalla superstizione e dalla corruzione in cui era caduta per fini di lucro e depurata dalle intromissioni superstiziose degli autori arabi.

Cardano si ispirava infatti alla filosofia naturale di Aristotele sganciando l’astrologia dal determinismo della filosofia storica e riavvicinandola alla sua origine tolemaica.

Nel suo ampio e completo commento all’opera di Tolomeo Cardano rilanciava la vera astrologia ponendo l’enfasi sul principio fisico degli influssi celesti sui canali attraverso i quali si propagano e sui modi su cui agiscono sugli enti sublunari.

Il commento a Tolomeo rappresentava il coronamento degli interessi astrologici che Cardano coltivava sin dagli anni giovanili espressi in trattati e raccolte sempre più fitte di oroscopi.

Egli vedeva l’astrologia come una parte a pieno diritto della filosofia naturale la cui complessità poteva essere conservata integrata o corretta da nuovi dati ricavati dall’osservazione.

In sintesi il pensiero di Cardano sulla vera astrologia rappresenta un importante testimonianza di come la scienza e la filosofia naturale possono essere influenzate dal contesto culturale in cui si sviluppano ma anche di come sia possibile liberarle dalla superstizione e dalle contaminazioni ideologiche per farne un’efficace strumento di conoscenza.

Le previsioni astrologiche non servono solo a comprendere la propria sorte sia essa buona o cattiva ma anche a moderarne la percezione.

Inoltre la prospettiva astrologica è concettuale e non estremistica dal momento che non tutti gli eventi futuri previsti si presentano come necessari e irreversibili poiché possono essere modificati dal comportamento degli uomini.

L’astrologia non ha nulla di empio o idolatrico poiché la conoscenza del futuro si unisce alla contemplazione dei moti celesti e nell’intero universo nel cui ordine e armonia splendono la potenza e la sapienza divina al contrario la contemplazione degli astri aumenta la consapevolezza dell’uomo dei propri limiti e della propria fragilità.

Di conseguenza secondo Cardano l’astrologia non deriva dalla superbia umana.

Secondo Cardano contemplando i cieli emergono nella mente la memoria dell’eternità la fragilità della nostra condizione e la vanità dell’ambizione.

Egli sente il bisogno di accompagnare la riflessione teorica sull’astrologia precisando sia la divinità e i limiti di questa disciplina difendendola dalle accuse detrattori con una intensa opera di sperimentazione e verifica.

A tale scopo raccoglie e pubblica un numero sempre più considerevole di oroscopi alcuni riguardanti personaggi famosi ed altri persone sconosciute ma con eventi peculiari che meritano di essere studiati alla luce delle configurazioni celesti.

Cardano non ha trascurato di indagare sulle cause di eventi generali e di affrontare temi delicati come il susseguirsi di diverse religioni.

A questo proposito Cardano ha sentito la necessità di integrare le affermazioni di Tolomeo le quali gli sono sembrate insufficienti e troppo limitate poiché si concentravano sul fatto dell’eclissi e delle comete.

Il suo oroscopo più famoso ma anche quello più condannato è l’oroscopo di Cristo poiché ha suscitato scandalo e attirato indignate accuse e pietà.

Tuttavia Cardano invita a non confondere la natura umana con la natura divina di Gesù e ha tirato indignate accise di empietà su colui che aveva osato sottoporre alle stelle e ai loro creatori.

Tuttavia invita a non confondere la natura umana con la natura divina di Gesù precisando che soltanto i suoi aspetti umani sono sottoposti agli influssi delle stelle.

Secondo Cardano il compito dell’astrologo è solo quello di decodificare mostrando la corrispondenza tra gli aspetti astrali e le vicende terrene di Gesù Cristo.

Concludiamo il nostro discorso sull’oroscopo di Cristo mettendo in evidenza che Cardano tenta di ricostruire l’oroscopo di Cristo ovvero la posizione dei pianeti al momento della nascita di Gesù.

L’oroscopo di Cristo si basa su diverse fonti tra cui la Bibbia la tradizione cristiana e l’astrologia dell’epoca.

Cardano giunge alla conclusione che la nascita di Gesù è avvenuta il 13 settembre del 7 a.C. e fornisce una dettagliata descrizione dell’oroscopo del Cristo con la posizione dei pianeti le case astrologiche e le influenze astrali che avrebbero influenzato la vita di Gesù.

Prof. Giovanni Pellegrino

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