Regolamentazione degli influencer finanziari e marketing

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L’Italia è pronta a gestire il fenomeno degli influencer finanziari? Secondo i dati, in Italia i FinInfluencer sono un fenomeno ancora agli albori: cosa succederà quando arriverà a maturazione? Mentre Parigi si è portata avanti, chiedendo addirittura un patentino ai creator finanziari, molto probabilmente arriveranno presto norme più dure in tutta Europa.

Un nuovo modo di fare pubblicità. E i follower sono un altro modo per essere consumatori. La definizione è della scrittrice Paola Mastrocola che, sulla Stampa, ha paragonato gli influencer a moderni pifferai magici. Il fenomeno dei creator, altro termine utilizzato dagli esperti, è imponente. La banca d’affari Goldman Sachs ne ha indicato la dimensione: 250 miliardi di dollari di Total Addressable Market (Tam) ovvero la domanda totale di un servizio/prodotto; cifra che potrebbe quasi raddoppiare nel 2027.L’Italia è pronta a gestire il fenomeno degli influencer finanziari?

L’Italia e i FinInfluencer

Qui ci concentriamo su una particolare categoria, quella degli influencer finanziari o FinInfluencer. Secondo i dati di Buzzoole, azienda che si occupa di influencer marketing, in Italia i FinInfluencer sono un fenomeno agli albori. Nel 2023, sono stati pubblicati 946 mila contenuti a tema economico-finanziario e soltanto l’1% era sponsorizzato. Numeri bassi al momento tanto che (vedi tabella a fianco) la finanza si pone ben ultima tra le categorie più presenziate dagli influencer italiani; prima ci sono cibo, moda, viaggi e cosmetica. Instagram è il social network più affollato di creator finanziari tricolore.

La domanda è: che succederà quando il fenomeno dei FinInfluencer arriverà a maturazione anche in Italia? E non è un interrogativo da poco in un Paese dove l’educazione finanziaria è poco sviluppata.

Canali e profili di influencer finanziari più seguiti in base al numero di follower
Canali e profili di influencer finanziari più seguiti in base al numero di follower

Francia e authority

Parigi si è portata avanti con regole particolarmente rigide, chiedendo addirittura un patentino ai creator finanziari. Ed è molto probabile che arriveranno presto norme più dure in tutta Europa. Ma saranno sufficienti a regolare quello che fino ad ora è stato percepito come una specie di Far West?

È di questa settimana il varo delle regole (e sanzioni) dell’authority italiana delle Comunicazioni (Agcom), pubblicate subito dopo la vicenda del pandoro gate. Regole che valgono per tutti gli influencer e non soltanto per quelli che si occupano di finanza. C’era però già dal 2016, ad opera dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (Iap), un ampio sistema di paletti per contenere il fenomeno. Senza dimenticare le norme a tutela dei consumatori.

Finanza e potenziali danni

In Italia i consulenti finanziari, come è noto, devono superare un esame e iscriversi all’Albo per esercitare la professione. Una tutela in più per gli investitori. D’altronde, a differenza dei panettoni o del mascara, qui si tratta di soldi e dunque i danni potrebbero essere potenzialmente più devastanti. Siamo reduci da una lunga scia di scandali e di crack ampiamente documentati su queste pagine. Meglio prevenire allora.

L'uso dei social media nel mondo
L’uso dei social media nel mondo

L'uso delle piattaforme di streaming nel mondo
L’uso delle piattaforme di streaming nel mondo

Il bollino di qualità

«Soprattutto per i soggetti privati bisogna evitare i conflitti di interesse; per essere molto chiaro: chi offre educazione finanziaria non deve vendere i prodotti»: la dichiarazione è di Donato Masciandaro, direttore del Comitato nazionale per l’educazione finanziaria, oltre che ordinario in Bocconi ed editorialista del Sole 24 Ore. Nell’intervista del 31 ottobre scorso, al termine del mese dell’educazione finanziaria, veniva sottolineata la necessità di regole. O, ancor meglio, di un bollino di qualità per chi si muove su terreno delicato come quello dell’educazione finanziaria. In attesa delle norme europee, forse l’Italia dovrebbe anticipare i tempi sul versante dei FinInfluencer. Come ha fatto la Francia. Anche perché davanti ai post e agli streaming molto spesso ci sono persone, e in particolare ragazzi, che non hanno le competenze necessarie per giudicare.

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