Le criptovalute non sono un bene rifugio primario

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Bitcoin come l’oro: iniziano i dubbi. Il crollo forte di BTC inizia a far sorgere i dubbi sul fatto che Bitcoin sia come l’oro, bene rifugio per eccellenza.

Diversi analisti stanno evidenziando che il movimento di Bitcoin è in linea con quanto sta accadendo ed è accaduto sui mercati azionari. Ieri l’indice italiano ha chiuso con la peggiore perdita di sempre, anche l’indice statunitense ha chiesto una seduta fortemente volatile con perdite che non si registravano dal 1987.

Ma ieri è stata una giornata infausta anche per l’oro, che con il crollo delle quotazioni di ieri registra una perdita di circa il 9% dai massimi registrati solamente 7 giorni fa, l’8 marzo.

Con il crollo di ieri anche l’oro, asset sovrano di protezione del rischio, segna uno di movimenti ribassisti  più intensi di sempre e questo evidenzia come ieri sia stata una giornata storica per le tensioni che a livello sociale e sanitario si stanno ripercuotendo sul settore. Tutto ciò ha impattato in maniera negativa su Bitcoin.

Per Bitcoin non è una novità avere queste forti oscillazioni su base giornaliera, ma ciò è avvenuto in un contesto diverso e nuovo.

È la prima volta che le criptovalute si trovano all’interno di una fase con i mercati finanziari sotto stress. Bitcoin doveva dimostrare di essere come l’oro, che se anche ha perso il 9% è tornato ai livelli di inizio anno. Bitcoin, invece, ha spazzato via un anno di rialzi.

 
Grafico Bitcoin by Tradingview
Grafico Bitcoin by Tradingview

Bisogna differenziare ciò che sta avvenendo in questi ultimi giorni tra BTC e oro. Bitcoin è allineato pericolosamente dalla metà di febbraio agli indici azionari e in particolare l’indice statunitense di riferimento S&P 500.

È un movimento speculare, una fotocopia, al contrario di quanto sta avvenendo con l’oro. Bitcoin ha intrapreso una perdita di valore dai massimi registrati il 12 febbraio. Ciò evidenzia che il movimento delle ultime ore è dovuto a speculazione e ricoperture che spostano i capitali e gli equilibri molto velocemente in un contesto già impostato al ribasso, a differenza di quanto accade guardando il grafico dell’oro.

 
BTC-vs-GOLD
BTC-vs-GOLD

L’oro ha avuto una perdita simile a quella di questi giorni anche tra la metà e la fine di febbraio quando dopo aver aggiornato i record degli ultimi 7 anni, andando a sfiorare i 1.700 dollari, per poi crollare a 1.560 dollari il 24 febbraio, ha poi recuperato le quotazioni fino al movimento di ieri.

Alla fine di febbraio c’era stato un movimento simile anche per Bitcoin, solo che l’oro ha recuperato i massimi di periodo, mentre BTC ha continuato in una lenta e costante discesa esplosa nelle ultime 48 ore. Ciò lo differenzia dall’oro che ha mantenuto e continua a mantenere un saldo positivo da inizio 2020 nonostante l’affondo delle ultime ore. Quanto avvenuto su Bitcoin cambia l’aspetto e la percezione da parte degli investitori.

In un mercato azionario in pieno sell off ci si può aspettare un effetto a catena su altri asset dovuto anche a ricoperture degli operatori alla ricerca di liquidità per fare fronte alle richieste di margin call. Ma così come accaduto ieri per l’oro e per qualche giorno sia su oro che su BTC, da un bene rifugio ci si aspetta una diminuzione di valore, anche del 9% in poche ore, non un tracollo di pari entità come si è verificato un queste ultime ore su Bitcoin.

È pur vero che Bitcoin non è la prima volta che vive movimenti repentini al ribasso, ma in uno scenario così violento, dai massimi del 6-7 marzo (che coincidono con i massimi superiori dell’oro, mentre BTC registrava massimo inferiore a quello di metà febbraio) Bitcoin segna una perdita in 5 giorni di oltre il 50%. Questo fa sorgere qualche dubbio. Ma non è questo il momento di farsi trasportare dall’irrazionalità considerato che le perdite riguardano tutto il settore delle criptovaluteBitcoin come l’oro: iniziano i dubbi

Anche Ethereum, con la perdita che ha spinto i prezzi ai minimi di dicembre 2018, si trova in un quadro tecnico totalmente cambiato rispetto a quello della scorsa settimana.

Sarà da capire e valutare con attenzione e interesse quando la volatilità inizierà a rientrare, se le quotazioni avranno trovato un fondo da cui ripartire, oppure daranno conferme di debolezza e di un vero e proprio trend ribassista e non solo di ricoperture di tipo speculativo.

Ciò cambierebbe la struttura che si era configurata fino a poco tempo fa.

Consigliare di acquistare in un momento di debolezza quando c’è una inversione così importante non è mai saggio. È bene attendere per capire evoluzioni sotto l’aspetto tecnico e fondamentale a livello dei prezzi, per valutare ciò che potrà svilupparsi nelle settimane prossime, anche in virtù dell’avvicinamento dell’halving che tutti si aspettano e che potrà cambiare l’approccio e l’utilizzo che potrà differenziare l’aspetto inflazionistico che su Bitcoin rimane invariato, mentre invece le nuove e probabili politiche fiscali andranno ulteriormente ad incidere sulla moneta fiat, in primis il dollaro.

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