Scoperto un pianeta abitabile a due passi dalla Terra

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È roccioso e orbita attorno alla stella più vicina al nostro pianeta, Proxima Centauri. Sulla superficie la temperatura è tale che l’acqua potrebbe scorrere liquida. Ha una massa di poco superiore a quella terrestre.

Così potrebbe apparire ad un astronauta la superficie del Piccolo Punto Rosso, un esopianeta nella fascia di abitabilità di una delle stelle di Alpha Centauri, il sistema stellare più vicino al nostro: si trova a 4,37 anni luce da noi e in 20 anni potrebbe essere raggiunto dalle sonde a cui sta lavorando Stephen Hawking.|ESO/M. Kornmesser.

C’è un pianeta simile alla Terra dietro l’angolo di casa nostra. Un pianeta roccioso sul quale potrebbe scorrere acqua liquida. Ruota attorno ad una delle tre stelle che compongono il sistema Alpha Centauri che si trova a 4,3 anni luce dalla Terra.

Delle tre stelle due sono considerate le principali e sono chiamate Alpha Centauri A e B; la terza è una nana rossa ed è chiamata Proxima Centauri, invisibile a occhio nudo, dista quasi 2.000 miliardi di chilometri dalla coppia principale.

Sotto osservazione. Durante i primi sei mesi del 2016 quest’ultima è stata studiata con regolarità da vari telescopi sparsi in tutto il mondo e in particolare dal telescopio di 3,6 metri di diametro che si trova all’Osservatorio di La Silla in Cile. Il fine era quello di interpretare le piccolissime oscillazioni che mostrava la nana rossa. Ben presto i ricercatori guidati da Guillem Anglada-Escudé, della Queen Mary University di Londra,  hanno capito che le oscillazioni sono dovute alla presenza di un pianeta in orbita attorno ad essa (leggi lo studio di Nature).

Quel pianeta è stato soprannominato Piccolo Punto Rosso (Pale Red Dot): un chiaro riferimento alla citazione di Carl Sagan che aveva definito la Terra come un puntino azzuro (Pale Blue Dot). Dal momento che Proxima Centauri è una nana rossa, dovrebbe infondere i suoi pianeti di un riverbero rossastro.

Questa rappresentazione artistica mostra il pianeta Proxima b in orbita intorno alla stella nana rossa Proxima Centauri, la stella più vicina al Sistema Solare. | ESO/M. Kornmesser

POCO PIù GRANDE DELLA TERRA. Come spiega Anglada-Escudé: «Il primo indizio che ci fosse un pianeta è stato trovato nel 2013, ma le misure non erano convincenti. Da allora abbiamo lavorato duramente per ottenere altre osservazioni da Terra, con l’aiuto dell’ESO e di altre istituzioni. La recente campagna di studio ha richiesto due anni di pianificazione».

Y. Beletsky (LCO)/ESO/ESA/NASA/M. Zamani

Questa immagine combina una veduta dei cieli australi sopra al telescopio da 3,6 metri dell’ESO all’Osservatorio di La Silla in Cile con immagini di Proxima Centauri (in basso a destra) e della stella doppia Alfa Centauri AB (in basso a sinistra) ottenute dal telescopio Hubble della NASA/ESA. Proxima Centauri è la stella più vicina al Sistema Solare ed è accompagnata dal pianeta Proxima b, scoperto con lo strumento HARPS installato sul telescopio da 3,6 metri dell’ESO.

Ma ha dato i suoi frutti. Al termine della ricerca è stato possibile affermare che il pianeta ruota attorno a Proxima Centauri a una distanza di 7 milioni di chilometri (la Terra dista dal Sole 150 milioni di chilometri) con un periodo di 11,2 giorni e possiede una massa pari ad almeno 1,3 volte quella della Terra.

L’ACQUA è POSSIBILE, LA VITA DIFFICILE. Nonostante il fatto che Piccolo Punto Rosso sia estremamente più vicino a Proxima b che non la Terra, si trova comunque entro la zona abitabile della sua stella perché Proxima Centauri è molto più debole del nostro Sole e la stima della temperatura superficiale è tale che in alcune aree del pianeta (quelle tropicali) ci potrebbe essere acqua allo stato liquido.

Un neo non indifferente per la vita però è la pioggia di raggi ultravioletti e raggi X che la stella emetterebbe in enorme quantità sotto forma di brillamenti. Ma, come sottolinea Anglada-Escudé:  «Molti esopianeti sono stati trovati e molti ancora ne verranno scoperti in futuro, ma cercare il pianeta potenzialmente analogo alla Terra e poi trovarlo è stata un’esperienza indicibile per tutti noi. Il prossimo passo è la ricerca di vita su Proxima b».

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