Progetto della Cina di creare una fattoria solare orbitante

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La fattoria solare cinese sparerà sulla Terra un flusso di 2.000 GW di energia. Nel 2040 potrebbe esserci un gigantesco collettore solare in orbita sopra la Cina che convoglierà un flusso di energia da convertire in elettricità sulla Terra.

In Cina stanno pensando oltre i caricabatterie wireless. Nel sud del Paese stanno realizzando un impianto di prova per andare a prendere l’energia il più vicino possibile a una delle fonti primarie, cioè il sole. E ovviamente non per caricarci solo gli smartphone.

La Fattoria solare cineseAl di là delle semplificazioni, si tratta dell’idea concreta di costruire una stazione energetica solare nello spazio, composta da decina di migliaia di satelliti provvisti di pannelli solari che formerebbero uno sciame conico in orbita geosincrona a 36.000 km sopra la Terra. Lo sciame convoglierebbe l’energia raccolta nello spazio dal sole per proiettarla con un fascio di microonde ad alta intensità sulla Terra, dove sarebbe ricevuto da un collettore progettato ad hoc e trasformato in energia elettrica da ridistribuire nella rete.

Non è un’idea nuova. La si corteggia dagli anni 70, quando però i costi e le tecnologie a disposizione potevano al massimo amoreggiare con un sogno. Oggi però le cose sono cambiate. La Cina, attraverso i ricercatori e gli ingegneri dell’Università di Chongqing, è determinata a mettere in orbita la stazione solare entro il 2040.

Un sole che non teme il brutto tempo
Un sole che non teme il brutto tempo

Collezionare l’energia solare nello spazio dà l’indubbio vantaggio di avere una fonte “pura” di energia che non soffre i cambiamenti meteo e non teme annuvolamenti. E l’orbita geosincrona garantirebbe alla stazione solare di raccogliere la luce per 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, e per 365 giorni l’anno.

Il fisico statunitense John Mankins, che negli anni 90 si è occupato per la NASA della ricerca nello stesso settore, ha stimato che una fattoria solare come quella che la Cina ha in mente potrebbe produrre un flusso stabile di energia da convertire in 2.000 GW di elettricità (dato stimato).

Il costo di una “fattoria solare” di questo tipo potrebbe aggirarsi attorno ai 9 miliardi di euro ma, al di là del costo, ciò che ancora mette i bastoni tra le ruote degli ingegneri è il modo di rendere stabile il flusso di energia che dovrebbe affrontare la distanza di 36.000 chilometri e raggiungere la Terra senza eccessive dispersioni. Al momento, gli scienziati riescono a trasmettere il flusso per soli 100 metri, ma dopo la costruzione dell’impianto di prova, hanno in programma di lanciare sei palloni sonda solari connessi in rete tra loro a 1 chilometro di altezza per testare le nuove ricerche di trasmissione del flusso di energia. Flusso che, nel 2040, a fattoria solare pienamente funzionante potrebbe avere un sesto dell’intensità della luce del sole a mezzogiorno, ma che ovviamente sarebbe invisibile ai nostri occhi.

Se stiamo pensando tutti alla pericolosità di un flusso di energia di tale intensità nel caso fosse attraversato, per esempio, da uno stormo di uccelli o raggiungesse una città, un articolo del 2009 del MIT Technology Review prova a rassicurarci. Poiché questi flussi di microonde sono costanti e hanno una capacità di conversione elevata, l’intensità del flusso può essere distribuita con altrettanta efficienza; anche perché a terra lo accoglierebbe un esteso sistema di antenne che si dividerebbero il compito.

Stiamo comunque parlando di un flusso che eccederebbe di tre volte quello del nostro forno a microonde e nell’articolo viene detto chiaramente che sarebbe meglio non rimanerci sotto per troppo tempo.

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