Progetto per la produzione di energia green in luoghi isolati

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Energia (pulita) da biomasse e idrogeno: il progetto italiano premiato dall’Ue per le aree isolate. Il sistema Remote, ideato dal Politecnico di Torino, punta a rendere autonome le piccole comunità, riducendo l’uso di combustibili fossili. I test sulle isole e in alta montagna.

Energia (pulita) da biomasse e idrogeno: il progetto italiano premiato dall’Ue per le aree isolateGarantire l’indipendenza energetica di un borgo alle pendici del Monviso, di un’isola nel freddo mar di Norvegia o nel Mediterraneo, grazie all’energia dell’idrogeno e riducendo l’importazione di energia, l’uso di combustibili fossili e i costi per i consumatori. Una sfida apparentemente insostenibile, ma una ricerca del Politecnico di Torino dimostra che non è così. Il progetto, coordinato dal professor Massimo Santarelli del Dipartimento Energia del Politecnico, si chiama «Remote» e si è aggiudicato il premio della Settimana europea dell’energia sostenibile (EUSEW 2020) nella categoria innovazione.

«Sono oltre 20 anni che il Politecnico di Torino e il territorio piemontese sono al centro della ricerca sull’uso dell’idrogeno come tecnologia green per la decarbonizzazione e il premio è un importante riconoscimento del livello della ricerca e innovazione tecnologica raggiunto in Piemonte – dichiara il professor Santarelli — La decarbonizzazione è un tema quanto mai attuale, considerando come la rivoluzione green in ambito energetico ed economico sia centrale nella ricerca di un nuovo paradigma per la sostenibilità». La forza del progetto sta anche nel suo valore etico: raggiunge aree marginali, che con le energie rinnovabili e l’idrogeno possono contare sull’energia che serve al territorio per vivere, crescere, generare valore per cittadini e imprese, anche dove la rete elettrica non arriva.

Un sistema per accumulare energia

Remote ha sviluppato una struttura per immagazzinare energia prodotta localmente da fonti rinnovabili attraverso una ibridizzazione di accumulo chimico (idrogeno) e batterie elettrochimiche (Li-ione). Il sistema consente di accumulare l’energia prodotta in eccesso per garantire una fornitura a zone isolate, indipendentemente dall’intermittenza tipica delle fonti rinnovabili. In questo modo le zone più impervie, che si affidano quasi esclusivamente a generatori diesel altamente inquinanti, possono sfruttare le risorse naturali di cui godono per diventare autosufficienti ed ecosostenibili.

Il sistema è in corso di sperimentazione in diverse condizioni meteo, dal soleggiato, caldo dell’Europa del Sud al clima ventoso e freddo della Scandinavia. Nei quattro siti scelti per i test – Ginostra sull’isola di Stromboli, Agkistro in Grecia, Rye in Norvegia, Ambornetti sulle Alpi italiane – ci si attende di ridurre l’uso dei combustibili fossili del 95-100% e garantire l’indipendenza energetica dell’area a emissioni zero.Energia (pulita) da biomasse e idrogeno: il progetto italiano premiato dall’Ue per le aree isolate

Gli esperimenti in Italia: da Ginostra ad Ambornetti

Grazie al progetto Remote, Ginostra è il primo borgo insulare alimentato totalmente da fonti rinnovabili. Il villaggio, scollegato dalla rete principale dell’isola di Stromboli, in passato era alimentato da tre generatori diesel. Tutto il carburante doveva essere trasportato in elicottero, con conseguenti problemi di trasporto e costi elevati. Ora invece la zona produce energia grazie a un sistema di accumulo ibrido. La centralina è stata realizzata da Egp, società del gruppo Enel, e prevede un impianto fotovoltaico da 170 kWp, un sistema di accumulo agli ioni di litio di capacità di 600 kWh e un sistema di stoccaggio e riconversione di idrogeno in energia elettrica di 1000 kWh.

Anche la frazione di Ambornetti, nelle Alpi piemontesi, è diventata una comunità completamente autosufficiente. Il sito è alimentata da energia solare e da un generatore combinato di calore ed energia elettrica che utilizza biomasse locali, senza bisogno di energia fossile di riserva. La biomassa proviene da foreste e dai rifiuti agricoli. Il borgo, un tempo abbandonato, è stato trasformato in un resort eco-sostenibile e completamente autosufficiente da un punto di vista energetico.

Sviluppi futuri

Nel mondo, ricorda il Politecnico di Torino, ci sono circa 10.000 isole abitate da circa 750 milioni di persone e dove l’elettricità è prodotta da generatori diesel e migliaia di comunità montane, che hanno problemi analoghi. Solo in Italia ci sono 77 isole di cui 23 all’interno di laghi e 1 in un fiume. Nel bacino del Mediterraneo, le isole abitate sono 158. Il 40,5% ha meno di 1000 abitanti, il 29.7% meno di 500 e la maggior parte di questi territori vivono senza collegamento alla rete elettrica. Grazie alla tecnologia Remote potrebbero passare a una combinazione di energie rinnovabili e stoccaggio dell’energia per soddisfare le loro esigenze abbandonando l’utilizzo dei generatori.

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