Negli USA si preferiscono impianti di produzione energia ibridi

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Peaker, se le rinnovabili battono il gas: negli Usa mega impianto ibrido eolico + FV e batterie. Che cosa c’è di più economico di una nuova centrale a gas naturale?

Negli Stati Uniti la risposta è: un mega-impianto ibrido con pannelli solari, turbine eoliche, sistemi per l’accumulo energetico.

Si parla in totale di 700 MW di capacità che NextEra Energy Resources intende realizzare in Oklahoma grazie all’accordo recentemente siglato con la Western Farmers Electric Cooperative (WFEC), una cooperativa che produce e distribuisce energia elettrica a diversi clienti in Oklahoma e New Mexico.

Quindi la risposta è molto diversa da quella che sta prevalendo in altri paesi europei, soprattutto in Italia dove si scommette ancora sulla costruzione di unità a gas per rimpiazzare il carbone e per mantenere in sicurezza il sistema elettrico, grazie alla remunerazione garantita dal mercato della capacità (vedi qui).rinnovabili_eolico_fotovoltaico_rete_elettrica

Invece negli Usa, anziché progettare un impianto alimentato a gas, una cosiddetta “peaker plant” (centrale di picco) per coprire la domanda energetica in determinate aree geografiche, sempre più spesso si decide di puntare sulle fonti rinnovabili abbinate agli accumuli.

Anche la California, ad esempio, sta andando in questa direzione, investendo in grandi impianti fotovoltaici con batterie integrate che in alcuni casi già consentono di sostituire senza problemi la produzione di energia con carburanti fossili.

Intanto la Western Farmers Electric Cooperative ha firmato un contratto PPA (Power Purchase Agreement) per acquistare l’elettricità generata dalla super-installazione, battezzata “Skeleton Creek”, che comprenderà il fotovoltaico, l’eolico e le batterie, come evidenzia una nota della cooperativa americana, anche se per il momento mancano informazioni più precise sulla natura dell’accordo.

Il programma di NextEra si divide in due fasi: la prima con 250 MW di potenza eolica da completare entro la fine del 2019, mentre la seconda fase vedrà l’entrata in esercizio di 250 MW di fotovoltaico e 200 MW/800 MWh di batterie per l’energy storage (4 ore di durata), con data di consegna prevista nel 2023.

Così Skeleton Creek diventerebbe l’impianto ibrido più grande degli Stati Uniti, in grado di combinare nello stesso luogo un’enorme capacità installata in tre tecnologie differenti. La stessa batteria sarebbe una delle più grandi di tutto il mondo.

Ricordiamo che NextEra, lo scorso febbraio, aveva annunciato con Portland General Electric un piano per sviluppare in Oregon un altro impianto ibrido che però sarà “sbilanciato” sull’eolico (300 MW) con 50 MW di solare e 30 MW/120 MWh di batterie.

Queste soluzioni, spiega GTM Research in una breve analisi sull’ultimo progetto di NextEra, permettono di sfruttare al massimo i vantaggi delle rinnovabili – ventosità e irraggiamento abbondanti, costi in continua diminuzione dei parchi eolici-solari e delle batterie, zero emissioni inquinanti – riuscendo a garantire una fornitura più stabile e continua di energia.

Grazie all’accumulo, infatti, è possibile mitigare le fluttuazioni dell’output eolico e fotovoltaico: le batterie rispondono molto velocemente alle richieste della rete, molto più velocemente delle unità a gas, inoltre possono immagazzinare l’energia in eccesso che andrà consumata in un secondo momento.

Certo, progettare e realizzare impianti ibridi così grandi è molto complesso, perché bisogna individuare siti idonei a “sopportare” un’elevata produzione sia eolica sia solare avendo le infrastrutture di rete abbastanza capienti da gestire l’intero flusso di energia rinnovabile.

In altre parole, precisano gli analisti di GTM Research, è necessario ottimizzare una serie di elementi per non sprecare nemmeno un MWh di elettricità.

L’intero impianto va pensato in modo organico, secondo differenti parametri, tra cui i profili di produzione delle rinnovabili, i profili di carico della rete, eventuali colli di bottiglia nelle linee di trasmissione/distribuzione a livello locale e regionale.

Di fondamentale importanza, poi, è coordinare le diverse fasi di costruzione con la possibilità di accedere agli incentivi fiscali federali: Production Tax Credit (PTC) per l’eolico e Investment Tax Credit (ITC) per il solare e lo storage.

Solo così, alla fine, un super-impianto ibrido sarà più conveniente in termini economici di una centrale a gas: “cheaper than a peaker” aprendo la strada a una nuova era di investimenti nelle rinnovabili.

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