
Che cos’è la forza di gravità, e perché la sua definizione cambia nel tempo. Da Newton ad Einstein fino ad arrivare alla meccanica quantistica: come si esprime questo concetto nei diversi secoli.
La gravità ci accompagna da sempre ed è quella forza che, detta in parole semplici, ci tiene ancorati al suolo. Sebbene sia una delle quattro forze universali, l’uomo inizia a prenderne coscienza soltanto nel XVIII secolo, quando Isaac Newton porta a compimento i suoi studi in merito.
Lo scienziato inglese è infatti il primo a capire che questa forza di gravità è intrinsecamente legata alla massa, tanto che il nome con cui viene definita deriva da gravis, termine latino traducibile con pesante. Newton è anche il primo a comprendere che siamo permeati da questa forza, che mantiene tanto noi sulla Terra quanto i pianeti intorno al sole.
Quindi, che cos’è la forza di gravità? Come si spiega? E come cambia la sua concezione nel corso del tempo?
Partiamo dal principio, cercando di capire che cos’è la forza di gravità nella sua accezione più classica: con questa espressione si indica la forza di attrazione che si esercita tra due oggetti dotati di massa; tanto più è grande la massa di un corpo, tanto più è potente la forza che esercita sull’altro.
Per fare un esempio pratico, pensate alla Terra: grazie alla forza di gravitazione universale, essa attira a sé tutti corpi che si trovano sulla sua superficie, un effetto che sperimentiamo ogni giorno della nostra vita.
In realtà, anche noi esercitiamo una forza nei confronti della Terra: tuttavia, presentando una massa infinitamente inferiore rispetto a quella del nostro pianeta, l’effetto percepito è in sostanza ininfluente.
Per capire come agisce la forza di gravità bisogna considerare due fattori principali, vale a dire l’intensità e la direzione. Come vi abbiamo già anticipato, l’intensità della forza gravitazionale va correlata direttamente alla massa dei corpi coinvolti nell’interazione. Inoltre, è sempre diretta verso il centro di massa del corpo e corrisponde alla verticale del luogo.
La forza di gravitazione universale nella fisica moderna
Il prossimo step per capire che cos’è la forza di gravità è saltare al XX secolo e fare riferimento agli studi e alle parole di un altro tra gli scienziati più importanti della storia dell’umanità: parliamo di Albert Einstein, che tra i diversi ed innumerevoli contributi forniti c’è proprio la teoria della relatività generale.
Questa viene presentata nel 1915 e con essa Einstein definisce la gravità come una proprietà della materia, non come una forza. È un totale ribaltamento di quanto concepito fino a quel momento e porta a una ridefinizione del pensiero in merito: per lo scienziato austriaco la gravità, infatti, è una concentrazione di massa, o per meglio dire di energia, capace di curvare lo spazio-tempo in un preciso punto e di conseguenza influenzare le particelle e le masse circostanti.
La forza di gravità nella meccanica quantistica
Il quadro relativo alla forza di gravitazione universale non sarebbe completo senza tenere in considerazione la meccanica quantistica: sebbene si tratti di un argomento più complicato, cercheremo di non diventare troppo tecnici e andare direttamente al punto.
In sostanza, mentre Einstein descrive questa forza come una distorsione continua dello spazio-tempo, la meccanica quantistica va in un’altra direzione parlando di scambi discreti di quanti: in gioco ci sarebbero particelle mediatrici della gravità, il cui nome è gravitoni e che non sono ancora state misurate.
La gravità quantistica, per essere pragmatici, cerca di conciliare il concetto di gravità per come è stato espresso dalla relatività ristretta di stampo classico e per come è proposto dalla meccanica quantistica: non è un compito facile, dato che bisogna tenere conto degli effetti microscopici e di quelli macroscopici allo stesso tempo.
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