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Nel pacifico intere isole, ex incontaminate, ricoperte di plastica

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Pacifico, 53mila pezzi di plastica: così l’isola incontaminata è diventata la più inquinata del mondo. Henderson Island,  patrimonio Unesco nel sud del Pacifico, ospita una quantità di plastica per il 99,8% della sua superficie. I ricercatori: “Dobbiamo intervenire ora o sarà troppo tardi”. 
UN paradiso di plastica. Se vogliamo comprendere a pieno come il nostro inquinamento stia mutando per sempre le meraviglie della natura, Henderson Island è il perfetto esempio dello scempio che stiamo perpetuando.
Alla sua sinistra ci sono le Fiji, a destra l’Isola di Pasqua, sopra le Galapagos, questa paradisiaca e inabitata isola corallina del sud est del Pacifico è incastrata in una delle aree più belle del mondo: la stessa dove si sono accumulati tutti i nostri rifiuti.
Henderson Island, remota e priva di sorgenti d’acqua, oggi è coperta di immondizia: per i suoi 38 chilometri quadrati di superficie ha una quantità di plastica pari al 99,8%, cifra che la rende l’isola più inquinata del mondo da detriti prodotti dall’uomo.
Per gli scienziati marini che sono sbarcati sulle sue spiagge (fa parte dell’arcipelago Pitcairn dal 1902) è la peggiore dimostrazione di come il comportamento umano possa rovinare un delicato ecosistema. Su quell’isola ci sono infatti 18 tonnellate di plastica, una catastrofe prodotta “anno dopo anno” spiegano i ricercatori della University of Tasmania e Royal Society del Regno Unito che l’hanno visitata. Su quelle spiagge si contano 53mila pezzi di detriti lasciati dall’uomo: ogni metro quadrato di Henderson ha tra 20 e 670 pezzi di plastica sulla superficie e tra 50 e 4.500 pezzi sepolti poco sotto. La stima è che ogni giorno 3.750 componenti di nuovi rifiuti si accumulino sull’isola con un tasso 100mila volte maggiore rispetto a quello di altri luoghi del pianeta, anche per una questione di correnti.
Quasi trenta anni fa, nel 1988, Henderson – eden per uccelli e terra “pura” ricca di fosfato – fu inserita nella lista dei Patrimoni dell’umanità Unesco. Cinico destino, oggi l’uomo l’ha praticamente uccisa.
Il 68% dei rifiuti è interrato a una profondità di 10 centimetri e secondo la ricercatrice Jennifer Lavers “l’enorme volume di inquinamento di plastica ha superato qualunque aspettativa. Pensavo che vista la lontananza di Henderson quest’isola fosse rimasta protetta dagli atti dell’uomo. Mi sono completamente sbagliata – prosegue la dottoressa – la quantità di rifiuti mi ha lasciato senza parole”.

L’isola del Pacifico invasa dalla plastica: trovate 18 tonnellate di rifiuti

Nei 3700 ettari dell’isola si concentrano almeno 10 specie endemiche di piante e quattro specie di uccelli di terra unici, come la Schiribilla dell’Isola Henderson o la Colomba frugivora, sopravvissuti negli anni grazie alla posizione così remota di quell’eden visitato di tanto in tanto solo dagli abitanti delle isole Pitcarin in cerca di legna. L’insediamento più vicino è a 71 miglia di distanza e lì vivono solo 40 persone che hanno poca colpa sul mutamento in atto.
Come pubblicato sul Proceedings of National Academy of Sciences i ricercatori registrano infatti un cambiamento radicale a cui abbiamo contribuito “tutti noi”.
“Sulle spiagge abbiamo trovato bottiglie dalla Germania, contenitori provenienti dal Canada o dalla Nuova Zelanda e tanto altro. Questo ci dice che abbiamo tutti una responsabilità per ciò che sta accadendo. Se in una delle isole più remote e considerate più incontaminate al mondo registriamo questi valori, significa che ormai tutti gli angoli del globo sono già influenzati”. Ci sono le tracce di prodotti provenienti da almeno 24 paesi e da tutti e cinque i continenti.
Secondo gli scienziati dovrebbero essere proprio queste isole remote e lo studio dei loro animali a fare da sentinelle per la salute dell’ecosistema marino: “Filtrano l’oceano: se la più inquinata è una delle isole più lontane, questo ci dà l’idea della portata del problema”.
Uno scempio a cui i ricercatori chiedono di reagire immediatamente “Pulire non è più una opzione. L’immondizia totale di Henderson rappresenta solo 2 secondi della produzione totale di plastica del mondo (aumentata di 180 volte negli ultimi 60 anni, ndr). I governi di tutto il mondo devono intervenire con urgenza per ridurre la quantità di questo materiale. Non possiamo più aspettare solo la scienza e i dati, dobbiamo intervenire adesso o sarà troppo tardi”.
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