Le antiche teorie greche e romane sulla magia

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In questo articolo prenderemo in considerazione le teorie intorno alla magia presenti nel mondo greco romano .

L’assunto generale della civiltà greca e romana era che la magia avesse avuto origine dai Persiani.

Questo punto di vista è molto antico così come la percezione della magia come qualcosa di diverso da altre attività cultuali .

Il punto di vista alternativo di Pindaro presente nella IV ode tipica  era già datato in quel momento e non divenne mai popolare .

Secondo Pindaro Afrodite insegnò la magia erotica a Giasone allo scopo di conquistare l’amore di Medea.

Nei racconti di Pindaro la magia è considerata una tecnica cultuale che può essere insegnata ed appresa come la agricoltura e la scrittura .

Tuttavia il punto di vista dominante nell’antichità consisteva nel porre la magia sullo sfondo .

Tale punto di vista si dice che provenga dal saggio persiano Zoroastro che gli autori più antichi situano in un periodo storico molto precedente alla guerra di Troia .

Molto interessante è il punto di vista di Plinio il Vecchio sulla magia.

L’autore latino  si allinea all’opinione generale ma afferma che la magia sebbene si sviluppasse come forma di guarigione fu molto presto influenzata dall’astrologia .

Plinio afferma altresì che la magia era considerata in Persia un’arte talmente importante da indurre Pitagora Empedocle e Democrito a recarsi in Persia per acquistare la conoscenza magica dai Magoi Persiani .

Il punto di vista di Plinio il Vecchio è molto interessante in quanto offre una valutazione alternativa della saggezza barbara.

Infatti Plinio considera i non Greci custodi  di una conoscenza suprema .

Tuttavia Plinio era molto critico nei riguardi della cosiddetta “magica vanitates” frutto di una scienza temibile e perversa in cui confluivano medicina, religione, astrologia.

Secondo Plinio la magia persiana era giunta nel mondo classico attraverso Ostampes che durante le spedizioni di Serse in Grecia lo aveva seguito.

Plinio non era l’unico autore latino che faceva delirare la magia dal mondo persiano.

Per fare degli esempi anche Catullo e Cicerone attribuivano l’origine della magia al mondo persiano.

Catullo definisce la magia in maniera molto dura ovvero – persarum impia religio .

A sua volta Cicerone nel “De divinatione“ parla dei Magoi Persiani definendoli in maniera lusinghiera .

La parola latina “magus” derivante dal corrispettivo greco vede la luce per la prima volta nel I secolo a.C.

Ciò sottolinea il fatto che gli antichi in un periodo precedente avessero un diverso concetto di magia .

Il nuovo concetto di magia si affermò solo in un secondo momento .

A Roma in precedenza venivano officiati riti di propiziazione o fertilità ma si basavano sulla religione ufficiale e quindi non erano visti in maniera negativa .

Inoltre bisogna aggiungere che a Roma molto spesso le persecuzioni verso maghi e astrologi nacquero anche per problemi prettamente politici .

Nonostante ciò erano già conosciuti anche prima del primo secolo a.C. aspetti della magia molto scuri come ci narrano autori quali Seneca Servio o lo stesso Plinio il vecchio.

Tali autori parlano della legge contenuta nelle  dodici tavole che condannava la magia.

In questo periodo un  famoso mago taumaturgo, Apollonio di Tiana pubblicò alcuni scritti attribuiti a Pitagora e diffuse l’idea che Pitagora fosse un mago.

Molte discussioni del mondo antico riguardavano il fatto che se i Magoi Persiani fossero filosofi o maghi .

La lettura positiva di tipo etnografico proposta da Erodoto è il più influente passaggio concernente la saggezza dei Persiani .

A sua volta l’Egitto è stato raramente considerato come luogo elettivo di origine della  magia nonostante la sua tradizione indigena che ha fatto di Iside tra le altre cose un potente mago.

Quindi del mondo classico non si considerava l’Egitto luogo elettivo di origine della magia .

Al contrario di quanto si pensava nel mondo classico i testi scoperti nell’era moderna accreditano la magia egizia come un’ arte estremamente evoluta .

Anche tuttavia qualcosa sulla magia egiziana viene detta anche nell’Odissea da parte di Omero .

Omero  infatti considerava l’Egitto la patria delle pozioni magiche alcune utili ma per la maggior parte dannose .

Detto ciò riteniamo concluso l’articolo intorno alle teorie greco romane riguardanti la magia .

Prof. Giovanni Pellegrino

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