Oggi, anche qualcosa di italiano atterrerà su Marte

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Su Marte a caccia di terremoti. Alle 20:41 di oggi, ora italiana, la sonda InSight della NASA inizierà la discesa verso la superficie marziana, una manovra mozzafiato che durerà circa sette minuti e che rappresenta una delle fasi più critiche dell’intera missione. Una volta raggiunto il suolo in sicurezza, comincerà la lunga sequenza di dispiegamento degli strumenti che studieranno l’attività sismica del Pianeta Rosso per quasi due anni terrestri allo scopo di scoprire i segreti del suo interno.I terrestri stanno per ascoltare il battito del cuore di Marte. Alle 20,40 italiane di oggi, 26 novembre, la sonda spaziale InSight della NASA tenterà di posarsi vicino all’equatore di Marte. Se arriverà in tutta sicurezza, darà il via alla prima missione dedicata all’ascolto dell’energia sismica che increspa il Pianeta Rosso.

Qualsiasi “terremoto” che rileverà la sonda potrebbe fornire indizi sul misterioso interno del pianeta, e anche sul modo in cui è separato in un nucleo, un mantello e una crosta. E tutto quello che gli scienziati impareranno sulle viscere di Marte potrebbe aiutare a chiarire anche il modo in cui si è evoluta la nostra Terra miliardi di anni fa.

Illustrazione della fase di discesa di InSight, in cui il suo scudo termico arriverà a una temperatura di 1.500 °C (Credit: NASA/JPL-CALTECH)
Illustrazione della fase di discesa di InSight, in cui il suo scudo termico arriverà a una temperatura di 1.500 °C (Credit: NASA/JPL-CALTECH)

Dal suo lancio, avvenuto il 5 maggio scorso, InSight ha viaggiato nello spazio, monitorata dal controllo missioni del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA a Pasadena, in California.

Oggi, alle 11:41 circa, ora del Pacifico, cioè alle 20:41 ora italiana, la sonda ruoterà in avanti il suo scudo termico per proteggersi dall’atmosfera marziana, che penetrerà a una velocità di circa 20.000 chilometri all’ora.

Seguendo una sequenza accuratamente coreografata (si veda l’infografica di “Nature”), il veicolo subirà una rapida decelerazione, riscaldando lo scudo fino a circa 1.500 °C ed esponendolo a una forza oltre sette volte più intensa della gravità terrestre. In uno dei momenti più delicati della sua discesa, InSight aprirà il paracadute, estenderà le sue tre zampe e, se tutto andrà bene, toccherà il suolo a una velocità di appena 8,7 chilometri all’ora.

Mentre si avvicinerà alla superficie di Marte, la sonda spaziale testerà un nuovo modo di comunicare con i suoi controllori a Terra, a 146 milioni di chilometri di distanza.

Due “CubeSat”, ciascuno delle dimensioni di una valigetta, tenteranno di comunicare con InSight e trasmetteranno le informazioni dal veicolo alla Terra quasi in tempo reale. Se l’esperimento funzionerà, satelliti in miniatura come quelli potrebbero consentire una comunicazione più veloce con le sonde nello spazio profondo.

InSight in una fase di preparazione (Credit: NASA/JPL-CALTECH)
InSight in una fase di preparazione (Credit: NASA/JPL-CALTECH)

La sequenza di atterraggio di InSight è quasi identica a quella della sonda Phoenix della NASA, atterrata in tutta sicurezza vicino al polo nord di Marte nel 2008.La tempesta di sabbia globale che ha avvolto il pianeta all’inizio di quest’anno si è attenuata, consentendo una buona visibilità lungo il percorso verso la superficie.

Terreno instabile
InSight sta puntando verso Elysium Planitia, una vasta regione pianeggiante che si trova appena a nord dell’equatore marziano. È uno dei luoghi più noiosi del pianeta, spiega Bruce Banerdt, planetologo del JPL e principal investigator di questa missione da 994 milioni di dollari. Questo è un vantaggio per InSight, che ha bisogno di un luogo sicuro e geologicamente stabile per fare il suo lavoro.

Gli scienziati delle missioni useranno la videocamera del lander per esplorare il terreno alla ricerca dell’area più piatta e meno rocciosa dove installare il suo sismometro costruito in Francia (si veda l’infografica di “Nature”). Il braccio robotico di InSight estrarrà lo strumento dalla sua parte posteriore e lo collocherà al suolo, riparandolo sotto una cupola scudo antivento. L’intero procedimento dovrebbe durare diversi giorni.

Lo strumento include tre sensori di movimento del terreno posti in condizioni di vuoto; la sua sensibilità gli consentirà di rilevare movimenti dell’ordine di grandezza di un atomo. La grande sfida sarà determinare quali movimenti sono causati da terremoti marziani e quali dalla spinta del vento o di altre fonti.

Il terzo giorno dopo l’atterraggio, gli scienziati del progetto avvieranno uno strumento per monitorare i cambiamenti nel campo magnetico, che li aiuterà a identificare fonti di rumore che non sono terremoti, afferma Catherine Johnson, geofisica dell’Università della British Columbia a Vancouver.

La sonda di flusso termico di InSight, costruita in Germania, comincerà a essere usata a gennaio. Nel corso di diverse settimane, penetrerà per cinque metri nella superficie marziana, più in profondità di quanto è stato fatto finora. Gli scienziati registreranno le variazioni di temperatura anche di pochi centesimi di grado. Ciò permetterà di capire quanto calore sta disperdendo il pianeta e quanti elementi radioattivi che producono calore sono immagazzinati all’interno di Marte.

InSight è concepita per funzionare per poco più di un anno marziano, cioè quasi due anni terrestri. Durante quel periodo, dovrebbe misurare 50-100 terremoti, dice Banerdt. Più a lungo sopravviverà, più sarà in grado di rilevare dati e più i ricercatori saranno in grado di fare deduzioni sulla struttura interna di Marte.

Parte della Diretta Video con il Momento dell’Atterraggio del Lander InSight

(L’originale di questo articolo è stato pubblicato su “Nature” il 21 novembre 2018. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.)

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