Agenzia Entrate integra l’AI per la gestione dei controlli fiscali

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Fisco, così l’intelligenza artificiale diventerà centrale nella lotta all’evasione. Nel piano d’azione triennale disegnato nella convenzione tra Mef, Entrate e Riscossione il ruolo dell’IA diventa strategico.

Bussola per i controlli, guardiana dei (sensibilissimi) dati custoditi, assistente in back office per il contenzioso – giudiziale compreso – e anche interprete del protocollo per i documenti in ingresso.

Nel piano d’azione triennale disegnato nella convenzione tra Mef, Entrate e Riscossione il ruolo dell’intelligenza artificiale diventa strategico, e in un certo senso anticipa quello che la legge delega (n° 111 del 9 agosto 2023) ha cristallizzato, in materia di nuove tecnologie, per la riforma fiscale del prossimo biennio.

Intelligenza artificiale, machine learning e text mining, tre aspetti dell’attività computazionale automatizzata, saranno infatti gli strumenti aggiuntivi dell’Agenzia per migliorare la capacità operativa e la qualità dei controlli, e per monitorare poi il comportamento successivo dei contribuenti che hanno subito un controllo fiscale, verificando nel tempo la loro propensione/continuità all’adempimento per valutare il livello di fedeltà fiscale.

Un occhio elettronico che tutto può vedere, anche grazie all’interoperabilità delle numerosissime banche dati a disposizione della AI (obiettivo fissato nella legge delega), che difficilmente dimenticherà i suoi “target” e ancor meno le scadenze del contribuente classificato come meno virtuoso.

Processi interni

Intelligenza artificiale che impatta poi anche nei processi interni dell’Agenzia, soprattutto per la gestione del rischio sicurezza informatica, considerata la rilevanza dei dati custoditi.

«I sistemi di controllo convenzionali non sembrano indirizzare adeguatamente le nuove problematiche poste dall’IA e connaturate non solo alla gestione dei rischi e della sicurezza ma anche della fiducia da parte dei cittadini – si legge nella Convenzione – Risulta, quindi, indispensabile adottare nuovi modelli di gestione del rischio anche in ottemperanza alle emergenti normative in fase di introduzione a livello internazionale».

Ancora, l’automazione verrà impiegata sempre più nella gestione del contenzioso della riscossione, in aggiunta al già collaudato sistema di caricamento sull’applicativo gestionale, tramite AI, degli atti introduttivi, delle sentenze e dell’istruttoria automatica dei ricorsi per le successive fasi di lavorazione e per i nuovi strumenti di monitoraggio delle attività.

Verrà poi implementato il sistema (già adottato dalla Direzione centrale di Roma a partire del 2019) di protocollazione automatica, tramite intelligenza artificiale, della posta in ingresso dell’Agenzia.

È chiaro che le nuove tecnologie sono uno dei pilastri, se non il pilastro fondamentale , su cui poggiano le aspettative di gettito e di recupero del nero, dai 1.471 miliardi di adempimento spontaneo atteso per il triennio 2023-25 fino ai 30 miliardi di contrasto all’evasione e i 32,2 miliardi di crediti fiscali da recuperare.

Il futuro dell’intelligenza artificiale

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