Parliamo di caratteristiche, considerando il numero dei neuroni e delle sinapsi, paragonabili a quelle del cervello di un topo. Il computer è contenuto in chassis simili a quelle che contengono i server alti 1,6 metri e consuma solo 350-500 W.
Un computer simile al cervello (brain-like computer) è un computer che funziona con una struttura di chip simile alla struttura dei neuroni che si collegano tra loro tramite le sinapsi. In sostanza è un computer che cerca di imitare la modalità di lavoro del cervello stesso, un’area emergente dell’ingegneria informatica nata da qualche anno, ossia da quando gli scienziati hanno cominciato a tentare di imitare il funzionamento del cervello per creare architetture sempre più complesse che possono raccogliere tutto ciò che c’è di buono deficiente nei meccanismi “computazionali” del cervello umano.
L’obiettivo è quello di arrivare ad un nuovo modello di elaborazione per ribaltare del tutto l’architettura informatica tradizionale. I nuovi computer “neuronali” sono caratterizzati da processi di archiviazione ed elaborazione integrati e paralleli.
I ricercatori cinesi hanno creato anche un apposito sistema operativo, denominato DarwinOS, che dovrebbe consentire una gestione e una programmazione più efficaci per i computer simili al cervello.
Alla conferenza stampa che ha annunciato questo nuovo computer hanno partecipato anche il direttore del Zhijiang Lab e un responsabile dell’Università di Zhejiang. I due hanno anche confermato che la ricerca proseguirà perché i due istituti vogliono costruire un computer neuronale su larga scala con chip brain-like realizzati con una tecnologia proprietaria.
Per il momento il computer è stato utilizzato, più che altro in dei test di prova, per coordinare il lavoro di più robot in un ipotetico scenario di salvataggi a seguito di inondazioni o per creare simulazioni di diverse regioni del cervello.
Approfondimenti: Chinese scientists develop brain-like computer with world’s largest neurons – cnTechPost (IA)
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