La stability review della Bce evidenzia una bolla immobiliare

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Bce, è allarme bolla immobiliare. Il mercato degli immobili, specialmente commerciali, resta caratterizzato da una domanda elevata e da valutazioni eccessive. I prezzi stanno già affrontando una correzione e secondo l’istituto centrale di Francoforte è probabile un ulteriore calo. De Guindos però rassicura: le condizioni dei finanziamenti restano favorevoli.

La Bce mette in guardia su una possibile bolla immobiliare. Dall’istituto centrale di Francoforte sono arrivate, infatti, dichiarazioni importanti in merito ai livelli del debito pubblico, considerati eccessivamente elevati, e a una possibile bolla immobiliare. Entrambi questi aspetti “sono tra le maggiori vulnerabilità dell’economia europea e rappresentano una zavorra per la ripresa dalla crisi provocata dalla pandemia”, si legge nella stability review della Bce.

Bce, è allarme bolla immobiliareGli ingenti sussidi messi in campo dai governi hanno tenuto a galla gran parte della zona euro durante la pandemia, ma abbandonare le misure di sostegno sarà complicato per il blocco poiché ciò potrebbe aumentare i casi di fallimento e la disoccupazione, rappresentando un freno per la crescita e un rischio per le banche. “I governi si trovano ad affrontare un delicato equilibrio tra un aggiustamento prematuro delle misure di sostegno, che potrebbe contribuire a innescare un’ondata di insolvenze aziendali, e il mantenimento di tali misure per troppo tempo, mantenendo così in vita imprese non sane”, ha detto la banca centrale.

Tuttavia, “la continua necessità di sostegno al settore privato potrebbe sollevare timori per la sostenibilità del debito sovrano a medio termine nei Paesi vulnerabili del blocco, alla luce del vertiginoso aumento del debito pubblico nell’ultimo anno”, ha aggiunto la Bce. Francoforte ha però chiarito che i rischi derivanti dall’aumento del debito sovrano a breve termine sono limitati, dati i tassi di interesse contenuti e la recente tendenza a emettere debito a lunghissimo termine.

I prezzi degli immobili sono un altro punto dolente, specialmente nel caso degli immobili commerciali, un mercato caratterizzato da una domanda elevata e da valutazioni eccessive negli anni che hanno preceduto la pandemia. I prezzi degli immobili commerciali stanno già affrontando una sostanziale correzione poiché la pandemia ha rimodellato le abitudini di lavoro ed è probabile un ulteriore calo. “L’aumento della sopravvalutazione negli ultimi anni ha lasciato spazio a una sostanziale correzione dei prezzi con la maggior parte degli investitori che indica che le valutazioni non hanno ancora toccato il livello più basso”, ha detto la Bce.

I mercati degli immobili residenziali sono in condizioni migliori ma la sopravvalutazione è già evidente. Secondo la Bce, il rischio di una correzione nei mercati degli immobili residenziali è aumentato tra i segnali di una sopravvalutazione nella zona euro nel suo complesso. “Questo rischio di ribasso dei prezzi degli immobili residenziali indica un rallentamento della crescita dei prezzi nel prossimo anno anche se non è previsto un vero e proprio calo dei prezzi”, ha concluso l’Eurotower.

“La Bce non ha intenzione di terminare i programmi di acquisto a lungo termine, perché questo significherebbe accrescere l’instabilità sui mercati e far riaffiorare incertezze sul proseguo della ripresa economica”, ha affermato invece l’economista, nonché ex vicepresidente della Bce, Vitor Constancio, intervenuto durante il Real Estate & Finance Summit. “Ogni variazione eventuale sarà annunciata per tempo e sarà graduale”, ha ribadito Constancio, sottolineando che visto che l’inflazione continuerà a “rimanere sotto l’obiettivo della Bce, e che “quindi la politica dovrebbe continuare a restare espansiva”.

Constancio ha anche ricordato che la Bce “ha anche altri programmi di acquisto simili al Pepp che potranno essere usati” e “si continuerà a investire”. Ad ogni modo, ha argomentato l’ex vicepresidente, qualunque processo “sarà graduale”, anche alla luce di una situazione in miglioramento dal punto di vista dell’emergenza sanitaria e di quello economico.

L’attuale vice presidente, Luis de Guindos, ha inoltre ribadito come le condizioni attuali dei finanziamenti siano comunque ancora favorevoli, pur dopo i livelli raggiunti in seguito al sell-off visto sui mercati del reddito fisso negli ultimi mesi. “Gli attuali livelli dei rendimenti fanno sì che le condizioni di finanziamento per governi, famiglie e aziende siano favorevoli”, ha detto de Guindos nel corso di una conferenza stampa. Attualmente, il tasso del decennale tedesco è sui massimi da metà 2019, non molto lontano dallo zero mentre il tasso del decennale di riferimento italiano scambia sui massimi da fine luglio. A dispetto dell’inevitabile deterioramento delle posizioni di bilancio dei Paesi dell’area euro, a seguito della crisi pandemica e delle misure prese per contrastarla, De Guindos ha rilevato che “i costi di rifinanziamento dei debiti pubblici restano ridotti, ma vanno monitorati”.

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