Guerra delle valute, primi dissensi interni al Brics

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L’India frena i Brics sul progetto di valuta alternativa al dollaro. Il gruppo Brics, composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, coltiva il progetto di un anti-dollaro. La moneta USA ha l’importante ed indispensabile funzione sia di divisa di scambio nei commerci internazionali che di riserva valutaria per tutte le economie del pianeta. Ma ora l’India frena i Brics sul progetto di valuta alternativa al dollaro.

Anti-Dollaro? L’India dice: “i tempi non sono maturi”

Il piano dei Brics per creare la nuova valuta comune, da utilizzare inizialmente negli scambi commerciali tra i suoi aderenti, per poi eventualmente estenderla ad altri utilizzi, continua. L’argomento è all’ordine del giorno del vertice di Johannesburg in Sudafrica, programmato in agosto. Ma mentre gli altri quattro membri del gruppo Brics sembrano sposare il progetto valutario antagonista, negli ultimi giorni Nuova Dehli ha dato chiari segnali di dissenso.

L'India frena i Brics sul progetto di valuta alternativa al dollaroLe recenti dichiarazioni del Ministro degli Esteri indiano non lasciano molti dubbi sulla posizione dell’India. L’autorevole rappresentante del Governo di Nuova Dehli ha chiaramente affermato, durante una conferenza stampa ufficiale, che il suo paese non ha alcun piano per la creazione di una valuta Brics. La motivazione addotta dal Ministro poggia sulla volontà del Governo di rafforzare la valuta nazionale, la rupia appunto, in una fase economica importante per le vicende del gigante asiatico.

Cosa c’è dietro il dissenso indiano?

L’India infatti è, tra i paesi Brics, quello che sta facendo meglio in termini di crescita del prodotto interno lordo (7% p.a.).

Come previsto da molti analisti, è iniziata una competizione interna ai Brics tra Cina e India. Secondo Lettieri & Raimondi “L’India ha maggiori possibilità di internazionalizzare la sua valuta rispetto alla Cina in quanto è ritenuta più orientata al mercato e più trasparente”. L’India, infatti, aderisce alle sanzioni occidentali contro Russia, Iran e Myanmar. Inoltre, New Dehli sa che le tensioni internazionali spingono per sistemi di pagamento alternativi. Ma l’obiettivo è creare sistemi paralleli per il commercio nei teatri di crisi, non la guerra al dollaro.

Lettieri & Raimondi spiegano che “la rupia indiana può fornire uno di questi meccanismi”. Ciò è già avvenuto in passato. Fino al 1971, la rupia è stata utilizzata come valuta da molti stati del Golfo Persico, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Bahrain, ecc. Poi, ripetute svalutazioni hanno spinto questi paesi a creare le proprie monete.

Tra Oriente e Occidente

Inoltre, ciò che influenza più di ogni altra cosa questa decisione dell’India non è stato esplicitato dal Ministro degli Esteri. Il sottinteso della sua dichiarazione riguarda l’attuale scenario geopolitico dell’indo-pacifico nel quale Nuova Dehli gioca un ruolo decisivo anche se alquanto ambiguo.

Nel quadrante dell’indo-pacifico l’India si presenta sia come un componente dell’alleanza Brics, che come un membro del Quad, ossia l’alleanza militare tra USA, Giappone e Australia, alla quale prende parte in prevalente funzione di contenimento della Cina. L’appartenenza a due alleanze divergenti negli scopi non sembra però mettere più di tanto in difficoltà i vertici politici di Nuova Dehli che si sono finora abilmente barcamenati tra l’una e l’altra.

L’appartenenza al gruppo Quad ha però anche profonde implicazioni politiche ed economiche che si riflettono sul dossier della vagheggiata valuta Brics. L’India, infatti, ha da poco inaugurato una stretta cooperazione militare con Washington, volta ad ammodernare i suoi obsoleti strumenti bellici. Le forniture militari promesse dagli USA sono però da negoziare in dollari, come pure i progetti congiunti di cooperazione e sviluppo di nuovi armamenti.

La visita compiuta dal Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin a Nuova Dehli, ad inizio giugno, è stata l’occasione stabilire una tabella di marcia per la cooperazione nel settore della difesa per i prossimi anni, tra USA e India. Per Washington è importante approfondire i legami con il più grande importatore di armi al mondo ma anche fungere da partner militare strategico in contrapposizione a Pechino. Da parte sua, invece, Nuova Dehli ha interesse ad attenuare la dipendenza dalla Russia nelle forniture militari, diversificando gli approvvigionamenti in altre direzioni- principalmente USA, Francia ed Israele.

L’alleanza con gli USA è un’alleanza regionale

Attraverso la cooperazione nell’industria della difesa con gli USA, l’India ambisce a rafforzare la sua posizione di player regionale. L’obiettivo dell’India è diventare, in un prossimo futuro, anche esportatore di armamenti verso i paesi circostanti. Inoltre, New Dehli sta cercando di sviluppare una produzione interna di droni da combattimento e da sorveglianza, per impiegarli nelle sue aree calde, vale a dire nel Kashmir conteso con il Pakistan e sul mai pacificato confine indo-cinese. Tutto ciò non depone certo a favore di una posizione dell’India a favore di un’eventuale valuta Brics, che gli USA vedono come una minaccia all’egemonia del dollaro.

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