La scoperta di 7 esopianeti nell’orbita di TRAPPIST-1 è tra le più importanti finora realizzate. Ma non è l’unica. Ecco la classifica dei mondi extrasolari più simili al nostro tra quelli scoperti finora. E se avete dubbi, qui ci sono anche i nostri dépliant di vacanze sugli esopianeti. Quante volte abbiamo letto di “nuove Terre” scoperte al di là del Sistema Solare? La scoperta degli esopianeti di TRAPPIST-1 è certamente importante ma è soltanto l’ultima di una lunga serie. Tra gli oltre 2000 pianeti extrasolari individuati finora ce ne sono senz’altro di potenzialmente abitabili, simili al nostro per massa, dimensioni e distanza dalla loro stella. Ma come scegliere i migliori candidati al titolo di “gemello” terrestre? L’Indice di Similarità Terrestre (Earth Similarity Index, ESI) serve a valutare l’abitabilità di un pianeta in base a parametri come raggio, densità, temperatura e velocità di fuga (ossia la velocità minima necessaria ad allontanarsi dalla superficie) del pianeta in questione. È una scala che va da 0 a 1, dove 1 è il valore della Terra: un pianeta che ottenga dallo 0,8 in su può dirsi “terrestre” (Marte si attesta sullo 0,64 e Venere è a 0,78, tanto per intenderci). Ecco alcuni pianeti con ESI più alto.| ESO/L. CALÇADA – ESO
terrestre). La sua stella è più vecchia del Sole di 1,5 miliardi di anni: lo studio di questo pianeta potrebbe dare preziose informazioni sul futuro della Terra (che qui vediamo raffigurata a confronto).| NASA/JPL-CALTECH/T. PYLE" width="900" height="506" /> KEPLER 452B (ESI=0.83). La sua scoperta è stata annunciata, con un clamore forse eccessivo, qualche mese fa: si tratta dell’esopianeta più simile alla Terra che orbiti nella zona abitabile di una stella simile al nostro Sole. Cinque volte più massiccio della Terra, orbita intorno al suo astro ogni 385 giorni (un numero che ricorda in modo suggestivo la durata dell’anno terrestre). La sua stella è più vecchia del Sole di 1,5 miliardi di anni: lo studio di questo pianeta potrebbe dare preziose informazioni sul futuro della Terra (che qui vediamo raffigurata a confronto).| NASA/JPL-CALTECH/T. PYLE
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