I servizi segreti olandesi denunciano: “bloccato un attacco di hacker russi”. L’obiettivo sarebbe stata l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche. I quattro russi sospettati dell’attacco sono stati espulsi.
Altre scintille tra Olanda e Russia. Questa volta il governo olandese ha usato la mano pesante, espellendo quattro cittadini russi e accusando direttamente il governo di Vladimir Putin di aver tentato un cyber-attacco nei confronti dell’OPAC, l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche.
La notizia è stata rilasciata dal Ministro della difesa olandese Ank Bijleveld, che ha anche indicato i nomi dei quattro presunti autori dell’attacco. Si tratta di Aleksej Sergejvich Morenets; Yevgeny Mikhailovich Serebrjakov; Oleg Miajlovich Sotnikov e Aleksej Valeryvich Minin.
Tutti, secondo il governo olandese, farebbero parte dei servizi segreti russi. A identificarli è stata l’intelligence militari dei Paesi Bassi, quel MIVD (Militaire Inlichtingen- en Veiligheidsdienst) che già in passato aveva fornito informazioni sull’attività di cyber-guerriglia messa in campo dalla Russia.
La conferma definitiva del loro coinvolgimento nell’attacco, riporta il New York Times, sarebbe arrivata dopo la loro espulsione. Tra i loro effetti personali, infatti, sarebbero stati trovati i computer utilizzati per gli attacchi.
La vicenda si inserisce in un quadro estremamente “caldo”, con molti governi occidentali che puntano il dito contro le attività illecite dei servizi segreti russi a livello informatico e con un appuntamento importante come le elezioni di mid-term negli Stati Uniti.
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