Attenzione si super batteri che si nutrono di antibiotici

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Come fanno alcuni super batteri a nutrirsi di antibiotici. Certi microbi del suolo resistenti agli antibiotici usano i loro sottoprodotti come fonte di cibo: ora un gruppo di scienziati ha scoperto come ci riescono.

Come si dice? Ciò che non ammazza… ingrassa: alcuni batteri del suolo hanno sviluppato la capacità non solo di resistere agli antibiotici, ma anche di nutrirsi di essi. Il fenomeno è noto da una decina di anni, da quando i ricercatori dell’Università di Washington a St. Louis osservarono che alcuni ceppi di batteri del suolo sembravano immuni agli effetti della penicillina, e anzi in presenza di questa sostanza si erano moltiplicati fino a raggiungere una soglia 50 volte più alta di quella solitamente usata per definire una colonia batterica “resistente agli antibiotici”. I microbi si stavano nutrendo di penicillina, una caratteristica che in seguito è stata notata su diverse altre specie di batteri del suolo.

In un nuovo lavoro pubblicato su Nature Chemical Biology, lo stesso gruppo di scienziati guidato da Gautam Dantas ha analizzato in laboratorio quattro ceppi di questi microrganismi, per studiare i segreti della loro forma estrema di adattamento.

Tiberio, l’italiano che scoprì la penicillina prima di Fleming
Tiberio, l’italiano che scoprì la penicillina prima di Fleming

Scatola degli attrezzi. Il team ha individuato nei batteri i geni che si attivano in presenza di penicillina, e li ha disattivati selettivamente per capire il compito di ciascuno.

Per nutrirsi delle sostanze antibiotiche, i batteri utilizzano un cocktail di diversi enzimi (proteine che favoriscono determinate reazioni chimiche). Un primo gruppo di enzimi impedisce all’antibiotico di danneggiare le pareti cellulari del batterio o di ostacolare la sua proliferazione.

Altri ancora demoliscono la penicillina, mentre un ultimo blocco di 10 enzimi permette al batterio di utilizzare il carbonio derivante dalla degradazione dell’antibiotico come fonte di cibo.

Pericolo o vantaggio? Quando i geni codificanti per questi enzimi sono stati forniti a innocui Escherichia coli, i batteri sono divenuti capaci di nutrirsi di penicillina.

Finora tra questi evoluti batteri non ne sono stati individuati di nocivi per l’uomo, ma le cose potrebbero non rimanere sempre così come stanno: patogeni provenienti dal suolo potrebbero un giorno acquisire questa abilità. Ma potremmo anche sfruttare le stesse carte a nostro vantaggio: lo stesso kit di enzimi potrebbe essere utilizzato per demolire gli antibiotici che finiscono nel suolo (come quelli provenienti dagli allevamenti animali) e ridurre così il rischio di una loro proliferazione, tra le cause dell’antibiotico-resistenza.

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