Uova preistoriche della misteriosa tomba di Iside

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Le misteriose uova di struzzo di 5 mila anni fa. Uno studio britannico sui preziosi oggetti decorati ricostruisce la rotta dei commerci nel Mediterraneo. Gli archeologi: “Molto più ampia di quanto si pensasse fin dall’Età del bronzo e del ferro”

Già “migliaia di anni prima che venisse celebrata la Pasqua, si usava decorare le uova”. Lo dimostrano le cinque uova di struzzo decorate conservate al British Museum di Londra, oggetto di un nuovo studio che ne ha indagato le misteriose origini. Un team internazionale di archeologi guidato da esperti delle università di Bristol e Durham ha cercato di ricostruire la provenienza delle antiche uova trovate nella tomba di Iside della necropoli etrusca di Vulci, in Italia, e risalenti a circa 5 mila anni fa. Si tratta di uova di struzzo decorate con motivi floreali, animali, motivi geometrici, carri e soldati con varie tecniche, dalla pittura all’intarsio con materiali preziosi, come pietre, smalti e avorio.(Credit: © British Museum, London) Oggetti decorativi raffinati, dunque, che gli studiosi ritengono fossero considerati di valore nelle culture del bacino Mediterraneo, dal Nord Africa al Medio Oriente.

“Gli struzzi non erano originari dell’Europa, per cui le uova non provenivano dalla Spagna, Italia o Grecia ma nessuno, trovandole, ha pensato di chiedersi da dove arrivassero”, spiega Tamar Hodos della Bristol University tra i firmatari del lavoro pubblicato sulla rivista Antiquity della Cambridge University, da cui emerge che il sistema attraverso il quale le uova di struzzo venivano acquistate, prodotte e commercializzate dall’élite risulta “molto più complicato di quanto avessimo immaginato”.

L’esame al microscopio ha rivelato la complessità della tecnica dei disegni, anche se alcuni rappresentano ancora un mistero. L’analisi isotopica di altri campioni dello stesso sito archeologico rimanda ad aree diverse della regione, suggerendo che potrebbero essere state commercializzate su grandi distanze, lungo il delta del Nilo e fino a Oriente.

Lo conferma anche il confronto con analisi effettuate su uova decorate più recenti provenienti da Egitto, Israele, Giordania e Turchia. Lo scambio di uova prelevate dal nido degli struzzi, insomma, avveniva sin dall’Età del bronzo e del ferro in un’area così vasta da far pensare che all’epoca il mondo fosse “molto più interconnesso di quanto si pensasse”.

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