Mappe mentali cerebrali organizzano il nostro pensiero

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C’è un Gps nel nostro cervello a “organizzare” i pensieri. Consente l’orientamento e la navigazione, ma gli scienziati suggeriscono che possa fare molto di più: sarebbe infatti anche la chiave per “pensare” o – meglio – per ordinare i pensieri. ecco perché la nostra conoscenza sembra essere organizzata in modo spaziale.

Come pensano gli esseri umani? Fino a poco tempo fa, sembravamo lontani da una risposta definitiva. Ma ora pare proprio che un Gps nel cervello possa essere alla base di questo processo. Una sorta di navigatore che “indirizza” i pensieri, descritto dagli scienziati del Max Planck Institute per le scienze cognitive umane di Lipsia e dell’Istituto Kavli di Trondheim (Norvegia), tra cui il premio Nobel 2014 Edvard Moser, su Science. Moser è stato premiato per i suoi studi sul funzionamento del nostro sistema di navigazione interno. Ebbene, quando ci muoviamo nel nostro ambiente, due importanti tipi di cellule sono attivi nel nostro cervello. Alcune particolari cellule dell’ippocampo e quelle della griglia nella corteccia entorinale vicina formano infatti un circuito che consente l’orientamento e la navigazione. Il team di scienziati suggerisce però che il nostro sistema di Gps interno faccia molto di più. Sarebbe infatti anche la chiave per “pensare”, o – meglio – per ordinare i pensieri. Ecco perché la nostra conoscenza sembra essere organizzata in modo spaziale.

“Crediamo che il cervello memorizzi le informazioni su ciò che ci circonda nei cosiddetti spazi cognitivi. Ciò riguarda non solo i dati geografici, ma anche le relazioni tra gli oggetti e l’esperienza”, spiega Christian Doeller, autore senior dello studio e nuovo direttore del Max Planck Institute per le scienze cognitive umane. Il termine ‘spazi cognitivi’, ricordano i ricercatori, si riferisce a mappe mentali in cui organizziamo la nostra esperienza.

“Se penso alle macchine, posso ordinarle in base alla loro potenza e al peso del motore: ad esempio avremmo macchine da corsa con motori potenti e pesi bassi, o roulotte con motori deboli e peso elevato – dice Doeller – Ma possiamo pensare alla nostra famiglia e ai nostri amici in modo simile: ad esempio, sulla base della loro altezza, del senso dell’umorismo o del reddito, codificandoli così come alti o bassi, spiritosi o privi di senso dell’umorismo, ricchi o meno”. Ecco dunque come il navigatore interno organizza i pensieri.

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