Internet instradata per due ore verso la Cina

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Traffico Internet europeo dirottato verso la Cina per due ore. L’errore è stato generato da un centro svizzero, che ha inviato a China Telecom circa 70.000 route di provider europei provocando malfunzionamenti e disagi.

L’ennesimo cortocircuito nel sistema Border Gateway Protocol (BGP) ha provocato un “dirottamento” dei dati gestiti da alcuni provider europei verso la rete di China Telecom. Tutto è avvenuto nella mattinata del 6 giugno scorso.

Per due ore, spiegano dalle parti di Oracle in un report, migliaia di collegamenti sono stati gestiti dalla compagnia di telecomunicazioni cinese, che si è in pratica interposta anche in collegamenti tra macchine molto vicine tra loro. A essere maggiormente coinvolti sono stati Swisscom, l’olandese KPN, e le francesi Bouygues Telecom e Numericable-SFR.

Difficile capire cosa sia successo esattamente. Il protocollo BGP, utilizzato per gestire l’instradamento dei dati sulle varie reti a livello mondiale, è infatti un sistema piuttosto delicato e tutt’altro che perfetto.

BGP Cina

In passato si sono verificati casi simili, sui quali grava tuttora l’ombra del dubbio che non si sia trattato di semplici “incidenti”, ma episodi di BGP hijacking, cioè un dirottamento deliberato delle connessioni.

Il caso più eclatante si è verificato nell’aprile del 2017 (ne hanno parlato in questo articolo) quando le transazioni di Visa e Mastercard hanno cominciato a transitare sui router di Rostelecom, una società di telecomunicazioni russa.

In quel caso, però, l’anomalia si era presentata per soli sette minuti. L’episodio del 6 giugno, invece, ha avuto una durata record: ben 2 ore nel corso delle quali i soggetti coinvolti hanno subito rallentamenti nelle connessioni ed errori a raffica che hanno impedito di raggiungere i server. Non solo: il dirottamento delle comunicazioni apre la strada, ovviamente, al sospetto di possibili intercettazioni dei dati trasmessi.

A quanto pare, il tutto sarebbe pertito da Safe Host, un data center svizzero che ha inviato le comunicazioni verso la Cina. Tutti i provider, spiegano gli esperti, utilizzano normalmente dei sistemi automatizzati per contenere situazioni del genere e fare in modo che il dirottamento venga bloccato in tempi rapidi. Dalle parti di China Telecom, però, qualcosa non ha funzionato e tutte le connessioni sono state gestite dal provider cinese per la bellezza di 120 minuti.

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