L’importanza della magia nella storia

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Numerosi studi sono stati effettuati dagli storici sociali alfine di comprendere l’importanza della magi in certi periodi storici compreso il nostro.

La maggior parte degli studiosi ha evidenziato che nei sistemi sociali che attraversano periodi di crisi profonda la magia e l’astrologia diventano estremamente importanti.

Questo fatto può essere spiegato poiché ogni qualvolta vi è una crisi profonda nei vari settori della società si scatena nei singoli un’ansia che aumenta in modo esponenziale minando ogni certezza.

In altre parole gli individui perdono i lori punti di riferimento razionali e di conseguenza perdono anche la fiducia nella capacità di gestire le situazioni problematiche con strategie di tipo razionale.

Le ansie derivate dal clima di crisi generalizzato non si ferma solo alle situazioni problematiche riguardanti il presente ma investe anche il futuro più o meno prossimo.

Quando il futuro diventa incerto ed imprevedibile è inevitabile che gli individui si sentano indifesi e impotenti non solo rispetto al presente ma anche per quel che riguarda il futuro prossimo.

La magia e l’astrologia diventano importanti in un clima socio culturale di questo tipo poiché gli individui in un clima conflittuale e frustrante credono di non poter più dominare le situazioni sociali razionali.

Pertanto essi si convincono che le strategie non razionali come la magia possono permettere loro di assumere il controllo degli eventi.

In questi periodi di crisi profonda la magia viene vista come un ancora di salvezza per affermarsi in un ambiente sociale da “homo homini lupus” dove non ci sono più freni morali.

Inoltre in un clima sociale di questo tipo soprattutto non c’è pietà per i deboli e per i perdenti.

A sua volta l’astrologia ha dimostrato di avere un grande successo ogni volta che la previsione razionale e logica degli eventi futuri diventa molto problematica o addirittura impossibile a causa della mancanza di punti di riferimento razionali.

Questa situazione si è verificata in diverse epoche storiche tra cui il III secolo d.C. dell’impero romano.

Gli storici sociali hanno esaminato attentamente la crisi economica politica morale e religiosa che si è verificata in quell’epoca storica durante la quale l’economia dell’impero romano è diventata disastrosa causando problemi a molti cittadini.

Inoltre si è verificata una crisi dei valori creando un clima di incertezza in cui gli individui non si fidavano più di nessuno nemmeno dei loro familiari e persone a cui erano legati.

Infine la religione politeistica romana subì in quel periodo storico una crisi profonda aprendo la strada a nuove religioni come quelle orientali e il cristianesimo.

A causa dei rischi psicologici sociali ed economici molte persone in quel periodo storico si rivolsero alla magia per padroneggiare e controllare le situazioni ansiose e problematiche.

A loro volta l’astrologia e le altre arti divinatorie guadagnarono il favore di molte persone che cercavano di conoscere il loro futuro con metodi non razionali.

In sintesi quando le battaglie sociali economiche e politiche diventano spietate la magia e l’astrologia acquisiscono sempre più potere e consenso sociale dal momento che nessuno può permettersi il lusso di perdere la guerra di tutti contro tutti.

La concezione della magia è uno degli oggetti di studio più interessanti della storia sociale perché tale concezione varia notevolmente a seconda dell’epoca.

Prendendo in considerazione quattro periodi storici importanti come il Medioevo il Rinascimento il Settecento e l’Ottocento è possibile dimostrare come la concezione della magia sia notevolmente cambiata.

Anzi dobbiamo mettere in evidenza che in alcune situazioni storiche tale concezione è diventata addirittura antitetica.

Per prima cosa prenderemo in considerazione la concezione della magia esistente nel Medioevo.

Nel contesto del Medioevo le arti magiche erano considerate una disciplina la cui fonte di potere risiedeva nel diavolo.

In particolare Agostino condannava duramente la magia e la teurgia che egli considerava idolatria e demolatria.

Egli sosteneva che i demoni ingannavano gli uomini utilizzando la magia come linguaggio comune tra diavoli e esseri umani portandoli lontano da Dio.

Le autorità ecclesiastiche erano estremamente preoccupate dalla magia tanto da scatenare la caccia alle streghe.

Questo fenomeno che riconobbe varie cause tra cui la misoginia predominante in quell’epoca è stata oggetto di numerose discussioni.

Senza dubbio una delle cause scatenanti della caccia alle streghe fu il fatto che la donna era considerata molto esposta alle tentazioni demoniache.

Vogliamo ricordare che la donna era definita dai teologi medievali “Ianua pecatorum”.

Proprio tale definizione della donna era alla base della notevolissima misoginia che caratterizzò il Medioevo.

Durante il Rinascimento nacque una concezione della magia non solo diversa da quella medievale ma addirittura antitetica a quella medievale .

Infatti la magia nel Rinascimento venne considerata da molti intellettuali di spicco la forma più elevata di filosofia.

In particolare la magia naturale fu molto esaltata ed apprezzata e anche l’astrologia rivestì una notevole importanza offrendo sicurezza e fiducia all’uomo del Rinascimento.

Inoltre essa fu considerata una nobile arte derivante dalla sapienza antica che gli intellettuali del Rinascimento ritenevano dovesse essere riscoperta e rivalutata.

Ma perché la magia assunse tale importanza nel Rinascimento?

Sostanzialmente perché l’uomo rinascimentale credeva che essa desse loro la possibilità di agire sulla natura e di essere al centro dell’universo.

A differenza del teocentrismo prevalente nel Medioevo nel Rinascimento si affermò una concezione antropocentrica basata sul fatto che l’uomo era un microcosmo in quanto racchiudeva in sé principali caratteristiche del macrocosmo ovvero l’universo.

Questa concezione fu favorita anche dall’affermarsi di una visione ermetica e neo platonica del cosmo e dell’uomo.

Durante il Settecento l’Illuminismo segnò un’altra rivoluzione nella concezione della magia attaccandola in modo radicale e considerandola una superstizione infondata e pericolosa.

Secondo gli illuministi le arti magiche non avevano basi scientifiche o filosofiche ed erano un ostacolo per il progresso dell’umanità.

A dire degli illuministi la magia era in grado di impedire agli uomini di uscire dall’oscurantismo dal momento che la magia rafforzava l’oscurantismo già presente nel mondo.

Questa visione degli islamisti portò all’esaltazione della Dea della Ragione considerata l’unica strada per permettere al genere umano di ottenere il progresso illimitato.

Tuttavia anche l’Illuminismo entrò in crisi nel corso dell’Ottocento dando spazio al Romanticismo.

Secondo i romantici il sentimento avrebbe dovuto prendere il posto del razionalismo illuminista che aveva deluso le speranze in esso riposte.

In questa nuova visione del mondo e dell’uomo la magia ha potuto trovare una nuova dimensione meno legata alla scienza e alla razionalità ma più vicina alla sfera emotiva dell’essere umano.

È noto che il Romanticismo era molto sensibile alle dimensioni del soprannaturale del mistero e del paranormale soprattutto nella sua versione tedesca ed inglese.

Di conseguenza non sorprende che la magia abbia interessato molto i romantici di queste nazioni.

Secondo i romantici la magia era qualcosa in grado di completare la natura umana.

Inoltre il titanismo romantico era perfettamente compatibile con la concezione dell’uomo magico.

È importante sottolineare che nel Romanticismo inglese e tedesco c’era un forte interesse per il gotico tanto che creature soprannaturali facevano spesso parte delle opere dei romantici di queste nazionalità.

Inoltre nel corso dell’Ottocento si sviluppò un fiorente esoterismo in quanto esiste uno stretto legame tra la magia e l’esoterismo.

Detto ciò riteniamo aver concluso il nostro discorso sull’importanza della magia nella storia.

Prof. Giovanni Pellegrino

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