Nell’era Heian (784-1185) i burattinai appartenevano ad una popolazione girovaga, diversa da quella giapponese ed rassomigliante ai nostri zingari, che vivevano in tende e sfuggivano alle tasse.
Piu’ tardi, nell’ epoca Kamakura (1185-1333) troviamo i kugutzu divenuti in parte sedentari. Questi godevano la protezione dei templi ai quali si appoggiavano. A Nishinomya quelli del tempio Ebisu erano detti “Ebisu-gaki”perchè portavano dei fantocci molto probabilmente rappresentanti Ebisu. Proprio a Nishimomiya acquistarono fama di grande abilità tanto da essere invitati a corte. Nel 1500 alcuni cantastorie si associarono ad alcuni burattinai così nacque il joruri manovrato, declamato manovrando i burattini, o brevemente joruri vocabolo che venne ad assumere il significato di “teatro di burattini”.
La sua diffusione fu rapidissima e fra i primi declamatori ci fu anche una donna, Rokuji Namuemon, che dovette cessare la sua attività in seguito all’ editto del 1629 che proibiva il teatro alle donne. Il favore incontrato presso il pubblico portò all’apertura di teatri stabili e alle introduzione di migliorie e perfezionamenti.
Si richiedeva una collaborazione stretta da parte del declamatore , del suonatore di samisen e del burattinaio, il quale operava inizialmente nascosto alla vista del pubblico. Dal 1705 il burattinaio cominciò a manovrare davanti agli occhi degli spettatori. In seguito un solo burattinaio non fu più sufficiente allora si introdussero tre per ogni burattino: “l’omozukai”, il principale che muoveva gli occhi ed il corpo,” un assistente di sinistra” che azionava la mano sinistra ed” un assistente delle gambe” che muoveva solo le gambe. I due assistenti portavano sul capo un cappuccio nero che nascondeva il volto all’ uditorio. Quando sulla scena i personaggi erano più di uno si moltiplicavano gli operatori.
La prima fioritura del joruri si ebbe a Yedo ma terminò con l’ incendio del 1657 e gli attori si trasferirono a Kyoto. Ma in una città dai gusti raffinati il joruri dovette rinnovarsi perché fino ad allora era stato considerato una forma rozza e popolare di spettacolo.
Il più grande splendore del teatro dei burattini si ebbe ad Osaka quando collaboro’ una delle figure più importanti Chikamatsu Monzaemon che tratto’ il grande tema che è presente nella letteratura giapponese il conflitto fra i sentimenti umani “ninjo” e le obbligazioni morali “giri”.
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