“I
droni che conosciamo oggi – spiega Floreano – sono essenzialmente dei piccoli aerei o elicotteri in miniatura: ciò significa che sono progettati per volare in condizioni molto precise. Se guardiamo gli uccelli, però, vediamo che sono capaci di modificare la configurazione delle ali per adattarsi ad ogni situazione: in questo modo possono volare con diversi tipi di vento, mostrando una grande agilità che i droni attualmente non hanno. Proprio partendo da questa osservazione, abbiamo pensato di disegnare un nuovo tipo di drone dotato di piume artificiali sulle ali”.
La sfida più ardua è stata quella di progettare un meccanismo che permettesse di imitare il movimento di apertura delle ali degli uccelli, come sottolinea il ricercatore Stefano Mintchev: “è stato estremamente difficile trovare il giusto equilibrio tra efficienza aerodinamica e pesò del dispositivo”. Per questo le piume sono state realizzate con materiali compositi ultra leggeri e resistenti, e sono state montate su meccanismi di apertura alare molto semplici.
“Con le ali ripiegabili – aggiunge Floreano – abbiamo scoperto che non c’è bisogno degli alettoni per cambiare direzione: è sufficiente cambiare l’apertura alare e di conseguenza la superficie esposta durante il volo”. Da questo progetto molto promettente, dunque, potrebbero trarre ispirazione anche i progettisti di aerei, sempre alla ricerca di nuove soluzioni alternative per gli alettoni e le ali rigide dei loro velivoli.
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