L’industria farmaceutica trainante per dell’economia italiana

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Un business da 31 miliardi L’Italia supera i colossi tedeschi. Farmindustria: produttori top in Europa grazie al’export .

L’ITALIA conquista il gradino più alto del podio in Europa nella produzione farmaceutica, superando la Germania: con una produzione di 31,2 miliardi di curo, contro i 30 dei tedeschi. Un successo dovuto al boom dell’export, che oggi sfiora i 25 miliardi, con un vero e proprio raddoppio dell’industria nel Mezzogiorno negli ultimi dieci anni. Si è aperta con la comunicazione di questo «grande successo» l’Assemblea pubblica 2018 di Farmindustria che, ha ricordato il presidente Massimo ScarabozziMassimo Scaccabarozzi, quest’anno celebra i 40 anni dalla nascita.

L’Italia del farmaco gode di ottima salute: «Siamo i primi in Europa per produzione farmaceutica, grazie al traino dell’export. Un successo — sottolinea Scaccabarozzi — che dimostra la qualità del nostro sistema Paese. E che ha ricadute importanti: più occupazione, investimenti, sinergie con indotto e Università, sviluppo degli studi clinici che fanno crescere la qualità delle cure e portano al Servizio Sanitario impor-tanti risorse».

DUNQUE, rileva, «abbiamo dimostrato sul campo di essere una freccia nell’arco del Sistema Italia». E a fare da traino è appunto l’export, cresciuto dal 1991 al 2017 di 15 volte, passando da 1,3 a 24,8 miliardi. Nella classifica per export dei 119 settori dell’economia in Italia, nel 1991 i medicinali erano al cinquantaset-tesimo posto, oggi sono al quarto. Le imprese del farmaco, per di più, avanza-no anche sul fronte occupazionale: gli addetti nel 2017 hanno raggiunto quota 65.400 (93% a tempo indeterminato), 1.000 in più rispetto al 2016. E nell’ultimo triennio le assunzioni sono state 6.000 ogni anno. Fiore all’occhiello del settore è poi l’occupazione giovanile: secondo i dati Inps, dal 2014 al 2016 gli addetti under 35 sono aumentati del 10%, rispetto al + 3% del totale dell’economia.numeri farmindustria

E TANTE sono le donne occupate, pari al 42% del totale. Un quadro positivo confermato anche dalla crescita degli in-vestimenti: nel 2017 le imprese hanno investito 2,8 miliardi (1,5 in ricerca e 1,3 in impianti produttivi).

Così il settore del farmaco è terzo in Italia tra i settori manifatturieri per investimenti in Ricerca e sviluppo, cresciuti del 22% negli ultimi 5 anni. Di più della media degli altri Paesi europei (16%). Ma non si trat-ta solo di numeri ed economia. La ricerca ha portato infatti alla nascita di nuovi farmaci e terapie, con un risultato concreto: dal 1978 a oggi gli italiani hanno guadagnato dieci anni di vita.

TREND positivi che, tuttavia, richiedono un intervento per consolidare i risultati raggiunti: «Per questo, è fondamentale sedersi e discutere con le parti, anche per risolvere la questione del meccanismo del payback che grava sulle aziende del settore, ovvero gli importi restituiti dalle aziende a vario titolo allo Stato».

Un’apertura in tal senso è arrivata dal sottosegretario alla Salute Maurizio Fugatti, che ha annunciato l’intenzione del governo di attutire il costo del payback per le aziende. Apprezzamento per il settore anche dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. Alberto Pieri

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