
Durante le missione a bordo della Stazione Spaziale Internazionale gli astronauti devono svolgere molte attività fisicamente impegnative, dalla semplice apertura di una capsula al dover aiutare un compagno in difficoltà, fino all’eventualità di un atterraggio di emergenza sulla Terra. Gli studi precedenti indicavano che la diminuzione delle capacità fisiche avveniva a causa di cambiamenti nel modo in cui funziona il cuore. Invece, questa nuova ricerca suggerisce che siano coinvolti anche i capillari e la microcircolazione.
Il gruppo di ricerca del fisiologo Carl Ade ha utilizzato i dati dello Johnson Space Center della Nasa relativi a nove astronauti, uomini e donne, che hanno lavorato per circa sei mesi sulla Stazione Spaziale. Tutti sono stati sottoposti a un test sulla cyclette sia diversi mesi prima della partenza sia pochi giorni dopo essere tornati. Gli studiosi hanno misurato i cambiamenti nella capacità aerobica grazie a indicatori che illustrano con quanta efficienza il corpo trasporta ossigeno alle cellule muscolari.
Confrontando i dati si è scoperto che la quantità massima di ossigeno consumato durante l’esercizio fisico era diminuita del 30-50%. I ricercatori attribuiscono questo calo al modo in cui la microgravità cambia le interazioni tra vasi sanguigni e globuli rossi, ossia le cellule del sangue deputate al trasporto di ossigeno, ma aggiungono che ci sarà bisogno di altri studi per comprendere meglio che cosa succede.
Lascia un commento