Gli impulsi sono “molto peculiari” e sembrano unici per la nana rossa, dato che stelle vicine non mostrano comportamenti simili. Nel
blog Méndez ha dichiarato che l’origine del segnale radio non è chiara, sostenendo che “l’orgine aliena non possiamo escluderla, ma crediamo ci siano molte altre spiegazioni per quel segnale”.
Si tratta di “impulsi non polarizzati quasi-periodici a banda larga con caratteristiche molto dispersive” ma gli scienziati hanno escluso che si tratti di “interferenze” individuando tre possibili spiegazioni. “Potrebbero essere emissioni provenienti dalla stessa stella (di tipo II, brillamenti simili a quelli solari), emissioni di un altro oggetto nel campo visivo della stella, oppure provenienti da un satellite” ma, aggiunge lo stesso Méndez, “ciascuna di queste possibili spiegazioni nasconde delle incongruenze”. Per esempio di solito le emissioni di tipo II si verificano “a frequenze molto inferiori” e – spiega ancora l’esperto – “non ci sono molti oggetti vicini a Ross 128”, così come quel segnale risulta “improbabile per un satellite”.
A questo punto si può parlare a pieno titolo di mistero. Tale che, fra aggiornamenti su Twitter che hanno fomentato gli appassionati, Méndez ha deciso di effettuare domenica scorsa nuove rivelazioni ora da decifrare. “Nel caso in cui ve lo stiate chiedendo, l’ipotesi degli alieni è l’ultima di tante altre ipotesi più plausibili” ha ricordato il professore dall’
Osservatorio considerato da cinquant’anni uno degli avamposti per lo studio di segnali radio provenienti dallo spazio. Ora, dai nuovi dati, confermando sui social che “l’osservazione è stata un successo”, gli scienziati sperano di trovare una soluzione per quel misterioso segnale.
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