La resistenza della vita agli eventi astronomici

Vinci tutto supernealotto e giochi Sisal

La resistenza della vita agli eventi astronomici
Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

L’ultimo immortale. Non un asteroide, non una supernova e nemmeno un lampo di raggi gamma potrebbe stravolgere il pianeta Terra a tal punto da sterminare la specie più forte che la selezione naturale abbia mai prodotto: il tardigrado. La vita nell’universo è inarrestabile?

Christopher Lambert fatti da parte, sono arrivati i tardigradi. I veri Highlander dei nostri tempi (per chi ricorda il film culto degli anni Ottanta). I minuscoli organismi a otto zampe e non più grossi di mezzo centimetro, un phylum di invertebrati protostomi celomati che comprende poco più di un migliaio di specie animali finora classificate, sono in grado di sopravvivere fino a 30 anni senza cibo né acqua, sopportano temperature estreme prossime ai 150 gradi Celsius, sopportano la pressione del più profondo dei mari e resistono anche nel freddo vuoto spaziale. È la specie più dura a morire del pianeta Terra e resterà aggrappata alla vita fino allo spegnimento del Sole.

Lo dice un nuovo studio della Oxford University, appena pubblicato su Scientific Reports. Le piccole creature, secondo la ricerca, continueranno a popolare il nostro pianeta anche in seguito alla scomparsa dell’uomo. Se anche la Terra fosse colpita dalla peggiore delle catastrofi che un astrofisico è in grado di immaginare, i tardigradi resterebbero saldamente aggrappati alla vita. Non un asteroide, non una supernova e nemmeno un lampo di raggi gamma potrebbe stravolgere il pianeta Terra a tal punto da sterminare la specie più forte che la selezione naturale abbia mai prodotto.

Un esemplare di tardigrado ingrandito al microscopio
Un esemplare di tardigrado ingrandito al microscopio

Insomma, se la letteratura scientifica e fantascientifica ci ha abituati a immaginare un mondo post-apocalittico, i tardigradi sembrano suggerire un ulteriore spunto di riflessione. La vita nell’universo potrebbe essere qualcosa di inarrestabile: finché il Sole continuerà a brillare nel sistema planetario di cui facciamo parte, la vita non abbandonerà la Terra. Una volta emersa, la vita è sorprendentemente resiliente e dura a morire; una constatazione che apre alla possibilità di vita su altri pianeti.

Non esiste dunque un evento catastrofico tanto potente da fare ribollire gli oceani del mondo e cancellare definitivamente la speranza di vita per gli organismi che abitano la superficie terrestre?

Cominciamo con gli asteroidi: sono appena una dozzina quelli in grado di devastare la Terra, corpi celesti con una massa sufficiente a far evaporare tutta la massa oceanica durante l’impatto. Ma le orbite di grandi oggetti come Vesta o il pianeta nano Plutone non intersecano in nessun modo il percorso della Terra. I tardigradi possono dormire sogni tranquilli.

Il pianeta potrebbe però essere devastato dall’esplosione di una vicina stella. Ma per fare danni consistenti la supernova dovrebbe trovarsi a una distanza di 0,14 anni luce da qui, mentre il sistema stellare più vicino al Sole si trova a 4 anni luce.

Per quanto riguarda i lampi gamma la faccenda si fa anche più complicata. I gamma ray burst sono fenomeni che avvengono troppo lontani dalla Terra per essere considerati una minaccia vera e propria. L’esplosione cosmica dovrebbe avvenire a non più di 40 anni luce da qui, ed è altamente improbabile che un evento del genere possa mai avere luogo.

«Senza la tecnologia a proteggerlo, l’uomo resta una specie molto sensibile ai cambiamenti ambientali», spiega Rafael Alves Batista, fisico della Oxford University e fra gli autori dello studio pubblicato su Scientific Reports. «Ci sono organismi decisamente più “robusti” sulla Terra. E la vita su questo pianeta può continuare a prolificare anche ben dopo di noi. I tardigradi sono molto vicini a quello che potremmo definire immortalità. Ma potrebbe anche darsi che, altrove nell’universo, esistano anche altre specie parimenti o più resistenti di un tardigrado. Su Marte? In altri luoghi del Sistema solare? Se i tardigradi sono così straordinari, chissà cosa ci aspetta là fuori».

Per saperne di più:

Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

Ricerca in Scienza @ Magia

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Inviami gli Articoli in Email:

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.