Addio alettoni: gli aerei del futuro avranno le ali che si deformano. Un’ala di nuova concezione, deformabile e formata da migliaia di pezzi uniti tra loro, promette di cambiare per sempre il modo di volare e costruire gli aerei.
I ricercatori del MIT, in collaborazione con la Nasa, hanno messo a punto un nuovo tipo di ala che potrebbe rivoluzionare la progettazione e la costruzione degli aeroplani.
La nuova struttura è formata da centinaia di pezzi, tutti uguali tra loro, saldati a una piastra di lattice e ricoperti da un polimero plastico. L’ala è insomma simile a una costruzione di Lego ma…flessibile.
Alettoni in soffitta. A differenza delle ali convenzionali, che sono rigide e permettono all’aereo di manovrare grazie allo spostamento di alcune superfici – gli alettoni e gli ipersostentatori – l’ala del MIT è completamente deformabile e modifica il proprio disegno a seconda che il velivolo debba alzarsi, abbassarsi, virare o cabrare.
La nuova ala è molto più leggera rispetto a quelle convenzionali ed è anche più aerodinamica: tutto questo si traduce nella possibilità di costruire aerei più efficienti, più veloci e che consumano meno carburante.
Più adattabile. Ogni fase del volo – decollo, atterraggio, crociera e cambi di direzione – richiede una specifica conformazione delle ali, spiegano gli esperti del MIT. Ciò significa che le ali convenzionali, anche le più moderne, non sono ottimizzate, e sono il risultato di complicati compromessi aerodinamici e geometrici.
L’ala del MIT permette ai progettisti di non dover più scendere a patti con la fisica: potendo mutare dinamicamente la propria forma, può assumere in ogni istante la conformazione più adatta alle condizioni del volo.
L’ala flessibile è composta da piccoli triangoli uniti tra loro grazie al supporto di lattice: l’intera struttura presenta numerose parti vuote, che danno vita a un super-materiale elastico, leggero ed estremamente resistente.
Speciali micromotori e attuatori elettrici rendono possibile la deformazione dell’ala, che grazie a vari sensori e a un cervello elettronico è in grado di assumere in ogni momento la conformazione più adatta alla situazione di volo senza bisogno dell’intervento del pilota.
Un occhio al business. I ricercatori del MIT che hanno realizzato il prototipo si sono occupati anche di una sua possibile industrializzazione: hanno messo a punto un processo produttivo basato su stampa 3D grazie al quale è possibile realizzare le migliaia di componenti necessarie alla costruzione dell’ala a costi decisamente competitivi.
Ma prima di vederla su aerei commerciali passerà ancora diverso tempo: le prime applicazioni di questa nuova tecnologia saranno probabilmente nell’industria aerospaziale: le nuove ali, già testate dalla NASA nella loro galleria del vento dove hanno avuto performance superiori alle aspettative, potrebbero essere impiegate per esempio su antenne, satelliti e vettori spaziali.
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