Estorsioni online: ora i pirati di Maze e LockBit fanno cartello. Diversi gruppi di cyber-criminali specializzati in ransomware stanno unendo le loro forze per “spremere” al massimo le vittime.
Il mondo del cyber-crimine continua a evolversi seguendo una logica che ricorda molto da vicino quella del mondo del business legittimo. Se da tempo esiste una filiera della pirateria informatica e da qualche anno si è imposto il modello del “malware as a service”, adesso arrivano le partnership.
A darne notizia è Bleeping Computer, che in un articolo spiega come il gruppo Maze, specializzato in attacchi ransomware, abbia creato una sorta di piattaforma attraverso la quale gestire forme di collaborazione con altre gang di cyber-criminali.
L’evoluzione del gruppo, negli ultimi mesi, è stata simile a quella di altri operanti nello stesso settore, che sono passati dalla semplice diffusione di ransomware agli attacchi che puntano al furto di dati in prospettiva di una richiesta di riscatto per evitare la loro divulgazione pubblica.
A questo, scopo, i membri di Maze hanno creato un sito dedicato, che adesso verrebbe utilizzato come punto di riferimento per collaborare con altri gruppi che utilizzano la stessa strategia. Il loro obiettivo, confermato ai colleghi di Bleeping Computer in uno scambio di messaggi, è quello di condividere risorse e informazioni.
I primi affiliati sarebbero i pirati di LockBit, anche loro specializzati in ransomware, e altri dovrebbero aggiungersi nei prossimi giorni. I toni usati dai pirati, così come riportati nell’articolo, ricordano da vicino quelli utilizzati di solito in ambito commerciale: “Trattiamo gli altri gruppi come partner e non come competitor”.
Insomma: se le sporadiche collaborazioni tra gruppi di cyber-criminali hanno già creato qualche grattacapo in passato, adesso che ci si trova di fronte ad alleanze strutturate la situazione rischia di peggiorare ulteriormente.
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