La magia in Mesopotamia

In Mesopotamia l’elemento magico imperava in ogni aspetto della vita sociale ed era presente in tutte le cerimonie religiose.

Infatti i riti erano supportati ed arricchiti da formule magiche che cercavano di ottenere dagli dei e dai demoni ciò che non poteva essere conseguito con semplici preghiere.

Nella civiltà mesopotamica magia e medicina erano strettamente collegate perché ogni malattia era ritenuta frutto dell’azione malvagia di un demone o di un mago vendicativo.

Per questo motivo i testi esoterici erano caratterizzati da un doloroso fatalismo una sola parola o un solo gesto potevano essere la causa di vendette a catena e di mali senza fine.

I demoni erano considerati potenti tanto che ne porte ne chiavistelli potevano fermarli.

Infatti essi erano in grado di infiltrarsi dovunque rendersi invisibili travestirsi assumere le sembianze più disparate .
I demoni abbondavano negli habitat più disparati dal mare al deserto dalle paludi al vento.

Altri esseri soprannaturali che terrorizzavano le persone erano larve, lemuri e vampiri pronti a ghermire l’incauto che si avventurasse fuori dalle proprie abitazioni di notte o anche in casa propria.

Che cadeva vittima sotto gli influssi malefici di questa entità sia che dovessero espiare un peccato sia che fossero stati invasi per errore o per vendetta potevano essere salvati solo con un potente esorcismo.

I popoli della Mesopotamia aggiungevano alle formule magiche pratiche minuziose per ogni occasione.

Ad esempio sono state rinvenute centinaia di rituali contro il mal di testa che spesso era ritenuto causato dai demoni quando decidevano di lasciare deserti luoghi oscuri e rovine per insinuarsi nelle menti degli uomini.

Essi erano numerosi praticamente infiniti ed erano in grado di emettere suoni di ogni tipo.

Anche nella cultura popolare mesopotamica era presente la figura della strega molto temuta in quanto proprio con i demoni essa aveva rapporti abituali.

Dal momento che l’intero universo doveva sottostare al potere dei demoni che erano capaci di praticare la magia contro il cielo e la terra infliggere mali fisici e morali rendendo impuro chiunque avesse a che fare con i demoni gli abitanti della regione avevano finito per essere gettati in un perenne stato di terrore.

Tale terrore finì per alimentare i già numerosi sacrifici umani.

Anche i defunti potevano influire sulla vita terrena degli uomini.

Per questa ragione i funerali prevedevano spese notevoli allo scopo di far rivivere la persona morta nell’oltretomba con ogni comodità.

Agli inferi la gerarchia sociale era molto rigida come lo era nel mondo dei vivi.

Negli inferi in una città cinte da muri altissimi con sette porte sorvegliate da altrettanti guardiani che ergevano palazzi di nobili e di personaggi ritenuti importanti oltre a case di individui più umili.

Tuttavia i morti trascorrevano piacevolmente il loro tempo mangiando bevendo ascoltando musica e conversando, per tale ragione era opportuno fornirli di una buona dote costituita da oggetti a loro cari.

Il deceduto poteva essere soddisfatto dalle offerte aveva il diritto di perseguitare il parente vivente che si era dimostrato avaro mandandogli guai a catena malattie e disgrazie.

Non deve sorprendere perciò che su svariate tavolette siano state ritrovate formule magiche per tenere a bada i morti o per mettere fine a malefici già in corso.

Nella regione mesopotamica esistevano anche delle divinità che governavano gli inferi in maniera più o meno dispotica.

Sui morti governava Eres kigal che in origine era stata una dea stellare poi trascinata a forza negli inferi dal malvagio drago Kur che la aveva data in sposa al re delle tenebre Kutusumgal.

La coppia di divinità infernali interferiva pesantemente sugli eventi terreni degli uomini.

Per tale ragione esistevano numerosi rituali magici e scongiuri per proteggersi dal loro potere.

Tale coppia infernale regalava agli uomini guerre distruzioni calamità naturali morte e carestie.

Nella magia mesopotamica per proteggersi dai demoni non erano sufficienti solo gli scongiuri ed esorcismi a male avvenuto ma erano necessari anche riti di prevenzione.

Si invocava assai spesso il dio Marduk signore degli incantesimi e protettore degli esorcisti n nonché creatore dell’universo e dell’ordine civile.

Il dio Marduk era anche custode dell’antica città di Babilonia.

A loro volta i rituali d’amore anch’essi molto praticati nella magia mesopotamica richiedevano invece l’intervento di Istar dea dell’amore della bellezza e della fertilità.

Molto importanti erano i Caldei sacerdoti maghi i quali dedicavano la la loro esistenza allo studio dell’astrologia e delle pratiche mantiche.

Possiamo dire che i caldei sono stati gli inventori dell’oroscopo.

Le conoscenze dei caldei erano vaste e profonde e la loro fede religiosa indiscutibile.

Inizialmente le previsioni dei caldei erano utilizzate solo a scopo politico per

Individuare il destino del regno

Successivamente utilizzarono le previsioni dei caldei anche i membri della famiglia reale e poi i componenti di qualsiasi ceto sociale.

Nel mondo mesopotamico magia e religione andavano di pari passo.

Di conseguenza i rituali magici erano parte integrante della religione ufficiale.

Tali rituali magici erano così importanti che coloro che li praticavano erano esentati da tutti gli oneri dovuti allo Stato.

Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza che la magia caldea aveva un importante componente astronomica basata su una visione del mondo universale ed eterna regolata dal moto infallibile degli astri.

Della cosmologia assiro babilonese il mondo non aveva avuto ne avrebbe avuto una fine.

Per i popoli della Mesopotamia i corpi celesti generavano una energia inesauribile e agivano sugli esseri viventi cosicché tutto era correlato e l’uomo era completamente sotto il controllo delle forze astrali.

Prof. Giovanni Pellegrino