IronLev, la levitazione ferromagnetica passiva Italiana

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Sulla tratta Adria-Mestre il primo test mondiale di trasporto a levitazione magnetica. Al LetExpo2024 di Verona, IronLev, azienda hi-tech di Treviso, ha presentato il mezzo che si adatta a un tracciato ferroviario esistente.

Di un treno a levitazione magnetica se ne sente parlare già da qualche anno. Tutto ha avuto inizio con la solita “sparata” di Elon Musk resa open source nel 2013 fondando Hyperloop One con un team di oltre 800 ingegneri e l’intenzione di rivoluzionare il trasporto ad alta velocità di merci e passeggeri. La promessa era quella di viaggiare in capsule all’interno di tubi a bassa pressione, percorrendo in sicurezza in pochi minuti tratte che oggi richiedono ore di viaggio.

A dire il vero, l’idea di far viaggiare i convogli in capsule pressurizzate risale a oltre un secolo fa, ma il treno a levitazione magnetica era sempre rimasto, a causa degli alti costi di realizzazione delle infrastrutture e delle oggettive difficoltà di progettazione, un sogno fantascientifico.

E tale rimarrà anche per Elon Musk visto che la Hyperloop One, la società principale che ha perseguito l’idea originale del vulcanico imprenditore, dopo aver annunciato fantasmagorie, ha chiuso i battenti il 22 dicembre 2023, senza che questo decreti comunque la fine della tecnologia Hyperloop.

Sulla tratta Adria-Mestre il primo test mondiale di trasporto a levitazione magneticaNon si esaurisce infatti con Musk l’avventura del trasporto a levitazione magnetica che continua a correre, con propositi meno avveniristici, su binari più praticabili. Una delle iniziative è quella che ha portato allo sviluppo da parte dell’omonima azienda hi-tech di Treviso di IronLev, una tecnologia che a differenza di quella Hyperloop non richiede l’uso di tubi per capsule ad alta velocità e raggiungerebbe comunque i 500 km/h.

Il test sulla tratta Adria-Mestre

Oggi, a LetExpo2024, la Fiera del Trasporto e della Logistica sostenibili promossa da Alis a Verona, è stato presentato il primo test al mondo a levitazione ferromagnetica passiva compiuto sulla tratta Adria-Mestre in collaborazione con la Regione Veneto. Il test ha dimostrato, per la prima volta in assoluto, la possibilità di applicare la levitazione magnetica su linee ferroviarie già in uso, con notevoli vantaggi in termini di efficienza, oltre che di riduzione del rumore e delle vibrazioni grazie all’assenza di attrito, confermati dalle misurazioni effettuate.

In particolare, durante il test, il prototipo del peso di una tonnellata ha percorso con successo il tracciato di riferimento a una velocità autolimitata di 70 km/h, senza la necessità di apportare modifiche al binario di prova, lungo 2 km, o di integrarlo con elementi accessori, interagendo direttamente con le tradizionali rotaie ferroviarie.

Come funziona e quali sono le applicazioni di IronLevUno dei principali vantaggi del sistema IronLev sarebbe infatti la sua efficienza energetica, non richiedendo alimentazione elettrica per i magneti, non utilizzando carburanti e non generando attrito sui binari. Grazie alla levitazione ferromagnetica passiva, è infatti possibile spostare carichi pesanti con una forza minima e l’energia richiesta serve soltanto a mettere in movimento il vagone (per un vagone da 10 tonnellate è necessaria la stessa forza utilizzata per sollevare un peso di soli 10 kg). Inoltre, la tecnologia permette diverse modalità di spinta e frenata con recupero dell’energia, che possono essere applicate sia ai convogli che alle rotazioni. Per esempio, motori di spinta e frenata possono essere installati sui convogli o si possono utilizzare ruote laterali motorizzate senza aumentare l’attrito del carico.

Cos’è la levitazione magnetica

La tecnologia del trasporto guidato a levitazione magnetica si basa sull’uso di forze elettromagnetiche per la mobilità del vettore, sfruttando il principio di base del magnetismo. Nei sistemi ferroviari, per esempio, vengono utilizzati elettromagneti o bobine superconduttori per generare un campo magnetico che spinge il treno nella direzione del moto.

Questi sistemi offrono prestazioni di velocità elevate con un impatto ambientale ridotto rispetto ai sistemi ferroviari tradizionali su ruota. Le tecnologie moderne includono tre principali sistemi: il Sistema Maglev, che utilizza magneti superconduttori per far librare il convoglio sopra un binario e viaggiare a oltre 600 km/h; il Sistema Hyperloop, che spinge la capsula a velocità fino a 1.200 – 1.220 km/h in tubi a bassa pressione; e il Sistema IronLev, che utilizza un carrello a levitazione magnetica su vie ferroviarie già esistenti fino a 500 km/h.

In sintesi, Maglev si basa su magneti superconduttori, Hyperloop utilizza tubi a bassa pressione, mentre IronLev adatta la levitazione magnetica nella versione ferromagnetica passiva su infrastrutture ferroviarie esistenti, offrendo soluzioni diverse per il trasporto ad alta velocità mentre l’assenza di rumore di rotolamento e di vibrazioni rendono la tecnologia vantaggiosa anche nelle applicazioni di trasporto urbano.

Come funziona e quali sono le applicazioni di IronLev

L’architettura di IronLev si basa su una particolare configurazione dei magneti inseriti all’interno di pattini a formare una sorta di U rovesciata, così da avvolgere il binario senza toccarlo, e in grado di generare una soluzione autoportante, senza cioè il bisogno di immettere elettricità nel sistema. Soluzione importante per la sicurezza in quanto, abbracciando completamente il binario, i pattini prevengono anche la possibilità che il vagone possa deragliare.

Un sistema che pare vantaggioso anche dal punto di vista ambientale: il campo magnetico generato, infatti, risulterebbe essere interamente contenuto nei pochi centimetri di spazio tra il pattino e il binario senza perciò generare alcuna interferenza all’esterno, nel rispetto dell’ambiente e della salute dei passeggeri.

Progettata per ripensare il trasporto ferroviario, la tecnologia IronLev ha tra le sue possibili applicazioni – oltre al trasporto urbano per metro e tram – l’intrattenimento (impianti di risalita, monorotaie, roller coaster), l’automazione industriale, ma anche l’utilizzo nei parcheggi automatici e per gli ascensori, o nel settore dell’architettura e dei serramenti.

Al momento l’integrazione dei deviatoi del binario rappresenta un punto cruciale per la completezza del sistema e diverse soluzioni sono ancora in fase di valutazione per rendere il sistema applicabile anche su scala urbana. Nel frattempo, un ulteriore passo prevede lo sviluppo di un carrello motorizzato per arrivare prossimamente a un test di un veicolo completo, con pesi fino a 20 tonnellate e una velocità di 200 km/h.

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