A rischio l’ultima grande foresta primordiale d’Europa, la Corte Ue: “Stop agli abbattimenti”. Succede in Polonia. Pur essendo protetta dalle direttive europee e patrimonio mondiale dell’Unesco, il governo aveva deciso di consentire tagli su scala industriale. Tutta colpa di un coleottero, sostiene Varsavia. Ma per gli ambientalisti era solo una scusa. Un po’ come con la Xylella in Italia.
Una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea potrebbe salvare l’ultima foresta primordiale d’Europa: i giudici di Lussembrgo, infatti, hanno considerato illegittima la misura del governo polacco che autorizza abbattimenti su scala industriale nella foresta di Białowieża, al confine con la Bielorussia.
Una fotografia dell’Europa di 10mila anni fa
La foresta è protetta dalle direttive sulla natura dell’Ue ed è stata classificata sia come patrimonio mondiale dell’Unesco sia come sito Natura 2000 a causa dei suoi processi naturali non modificati dall’uomo e per la sua biodiversità. Il motivo di tante protezioni è più che valido: questa foresta vergine, che si estende per 1500 chilometri lungo il confine tra Polonia e Bielorussia, rappresenta ciò che è rimasto dell’immensa vegetazione che anni fa si estendeva su tutta l’Europa ed è una riserva della biosfera di un’ecosistema incontaminato per più di 10mila anni. Qui si trova la più grande popolazione di bisonti europei, oltre a linci, lupi e alberi secolari.
L’invasione del botrico
Nonostante ciò, l’ex ministro dell’Ambiente polacco Jan Szyszko aveva deciso nel 2016 di consentire il disboscamento su scala industriale, triplicando la quantità di tagli permessi nel distretto forestale di Białowieża. La decisione era maturata in seguito alla diffusione nella zona del botrico, un coleottero che ha cominciato ad attaccare centinaia di alberi (la corteccia degli abeti rossi). Un’infezione che per il ministero dell’Ambiente di Varsavia era stata giudicata “non più contenibile”. E cosi’, in nome della lotta all’insetto e della sicurezza dei turisti, il governo aveva autorizzato l’abbattimento di circa 188mila metri cubi di foresta in 10 anni.
Contro questa misura si era da subito schierato un largo fronte di ambientalisti, per i quali la lotta al botrico era solo una scusa dietro cui si celavano gli interessi dell’industria del legno e della speculazione edilizia. Una vicenda che ricorda da vicino quanto sta succedendo in Puglia con la Xylella e gli ulivi.
Esultano gli ambientalisti
La sentenza della Corte Ue ha dato ragione a chi si oppone agli abbattimenti: la misura del governo è stata dichiarata in violazione delle leggi sulla natura dell’Ue. Una sentenza che rappresenta una vittoria, per il Wwf che ora chiede al ministro dell’Ambiente polacco Kowalczyk di ritirare le decisioni che hanno dato il via libera al disboscamento. “Il suo compito è quello di proteggere la fauna selvatica di Białowieża e garantirne la sopravvivenza per le generazioni future”, commento Andreas Baumueller a capo del settore Risorse Naturali presso l’Ufficio delle politiche europee del
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