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Il negazionismo di Trump per l’ambiente, il clima non viene cambiato dall’uomo

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Il negazionismo di Trump per l'ambiente, il clima non viene cambiato dall'uomo
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Dopo una vita a combattere l’aborto, i matrimoni gay, la riforma sanitaria di Obama e le regole climatiche, Scott Pruitt, l’avvocato che il presidente Usa ha messo a capo dell’Epa, fa una dichiarazione pubblica in tv che nega le conclusioni delle quasi totalità degli scienziati.

“Le emissioni di anidride carbonica? Non incidono sul cambiamento climatico”.  Che Scott Pruitt, il nuovo capo della Environmental Protection Agency (Epa, l’agenzia federale per l’ambiente), fosse uno ‘scettico’ sulle tematiche ambientaliste era risaputo, Donald Trump lo aveva scelto proprio per questo. Nessuno si aspettava però una dichiarazione pubblica come quella fatta giovedì (su un canale della Nbc) che nega la convinzione praticamente unanime della comunità scientifica mondiale.

  “Credo che misurare con precisione l’impatto dell’attività degli uomini sul clima sia qualcosa di molto difficile. Sul livello di questo impatto mi sembra che esista un immenso disaccordo, io direi che le emissioni di CO2 non incidono, non sono d’accordo che si tratti di un fattore primario nel riscaldamento globale”. Scott Pruitt non è uno scienziato, è un avvocato di 48 anni che ha fatto carriera politica in Oklahoma (di cui è stato anche Attorney General) grazie alle sue battaglie contro l’aborto, i matrimoni gay, la riforma sanitaria di Obama e soprattutto contro le ‘regole’ ambientali (“sono un attivista schierato contro l’agenda Epa”, amava ripetere).
Non è uno scienziato ma non ha problemi a definire sbagliata una posizione molto chiara della comunità scientifica internazionale, secondo cui la combustione dei derivati del petrolio, del gas naturale e del carbone ha contribuito in maniera determinate all’aumento delle temperature e all’accelerazione del disgelo delle calotte artiche. In un rapporto del 2013 di esperti sui cambiamenti climatici (un gruppo di circa 2mila scienziati internazionali) si dice come sia “estremamente probabile” che più della metà del riscaldamento globale che si è verificato tra gli anni 1951-2010 sia stata una conseguenza delle emissioni umane di anidride carbonica e di altri gas ad effetto serra. E in un rapporto della Nasa e del Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) del gennaio scorso c’è scritto che “la temperatura media del pianeta è aumentata di circa 2,0 gradi Fahrenheit (1,1 gradi Celsius) dalla fine del diciannovesimo secolo, un cambiamento dovuto in gran parte all’aumento di anidride carbonica e di altri emissioni nell’atmosfera dovute all’attività dell’uomo”.
“Dobbiamo continuare il dibattito e continuare ad analizzare”, si è limitato a ripetere Pruitt, confortato dal pieno appoggio che gli arriva da Trump in persona. Non poteva essere altrimenti visto che il presidente Usa in campagna elettorale ha sostenuto ripetutamente che il cambiamento climatico “è una bufala creata dai cinesi”. Le sue parole, che vanno oltre quanto da lui stesso dichiarato durante le audizioni al Senato del mese scorso, sembrano segnalare che la Casa Bianca  è pronta a una prossima battaglia: il negazionismo del cambiamento climatico.
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1 commento

  1. per quanto dannosi ,non si deve pensare che sia colpa loro ,nell’insieme gli scarichi industriali e micro polveri partecipano al 20% forse meno nel contesto e ricordiamo che il CO2 permette agli alberi di trasformare in ossigeno il tutto, di ben altra dimensione e dannosa presenza si tratta del metano che a causa dello scioglimento dei ghiaccia si libera nell’atmosfera. Astrofisici e astronomi, sono per la conferma di altre cause che si stanno inserendo nel fragile sistema planetario globale, le continue scosse telluriche nell’anello di fuco del pacifico per esempio, ma non solo, l’erusione di vulcani dormienti da secoli , il magma all’interno del nucleo sembra instabile , e forze elettromagnetiche sempbrano aver perso la loro forma , c’è molto da indagare , certo che si applicassero altri sistemi di utilizzo consapevole o si trovasse il modo di non usare la combustione per lavorazione materie prime o per il movimento merci ed esseri umani su terra, acqua e aria , sarebbe certo in nostro aiuto, ma gli interessi economici globali sembrano avere un peso maggiore dell’esistenza umana, troppo numeroso e troppo longevo.
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