
In due anni rilevati 200 segnali di onde gravitazionali. Ora i rivelatori Virgo, Ligo e Kagra in pausa per 9 settimane per la manutenzione.
Negli ultimi due anni, a partire dal maggio 2023, sono stati 200 i segnali di onde gravitazionali catturati complessivamente dal rilevatore europeo Virgo, che si trova in Italia, a Cascina (Pisa), dalla coppia di rivelatori americani Ligo e dall’osservatorio giapponese Kagra.
Adesso i quattro interferometri entrano in una pausa programmata di nove settimane per la manutenzione. Nel frattempo Virgo resta aperto ai visitatori, che sono oltre mille al mese.
L’osservazione di 200 eventi segna “un record impressionante, se si considera che complessivamente nei precedenti periodi di osservazione i segnali rivelati sono stati 90″, rileva in una nota l’Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego) al quale fa capo Virgo.
L’incremento si deve alla maggiore sensibilità dei rivelatori, frutto delle innovazioni tecnologiche realizzate negli scorsi anni. I quattro rilevatori torneranno in funzione a pieno ritmo il 7 ottobre, quando il quarto ciclo di osservazioni si concluderà ufficialmente.
Inizialmente la pausa era dovuta alla necessità di riparare una valvola di chiusura del rivelatore Ligo che si trova a Livingston (Louisiana) prima della stagione degli uragani, ma è l’occasione per lavorare su tutti i rivelatori della rete.

A Cascina i ricercatori di Virgo stanno approfittando della pausa per sostituire uno degli specchi principali dell’interferometro, all’estremità del braccio ovest. L’operazione di sostituzione in corso è molto delicata e richiederà circa un mese, dice Diego Bersanetti, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Genova.
Per il portavoce di Ego Gianluca Gemme, dell’Infn, “la nuova astronomia gravitazionale sta rivoluzionando il nostro modo di osservare e studiare il cosmo. In soli 10 anni dalla prima rivelazione di un’onda gravitazionale, le nuove informazioni che abbiamo acquisito stanno trasformando le ipotesi degli astronomi sulle popolazioni di buchi neri e alcuni modelli dell’evoluzione stellare”.
La grande attesa della comunità astronomica per i prossimi mesi è replicare una nuova osservazione multimessaggera, ovvero l’osservazione coordinata e simultaneo di uno stesso evento cosmico utilizzando segnali di natura diversa, come onde gravitazionali, luce, onde radio, raggi gamma.
Finora questo è accaduto, con l’osservazione della fusione di due stelle di neutroni.
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