Sul Monte Vettore una spaccatura lunga oltre 10 chilometri
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Paolo Marco De Martini, ricercatore Ingv, ha sorvolato la montagna ferita. “Mai vista una deformazione così grande dai tempi dell’Irpinia”. “Sul Monte Vettore si è formato uno scalino lungo almeno dieci chilometri. In alcuni punti è alto 20 centimetri, in altri 50. Mai, dal sisma dell’Irpinia, avevamo visto una deformazione così in superficie”. Paolo Marco De Martini, coordinatore del gruppo di emergenza geologica Emergeo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), è appena atterrato con un elicottero del Corpo Forestale, che lo ha portato sui luoghi della montagna ferita da Castelluccio a sud fino a Cupi a nord.
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“Dopo la scossa del 24 agosto – racconta – avevamo già osservato una rottura lunga circa 5 chilometri, con un dislivello di 15-20 centimetri, che si diramava in tante altre fratture della roccia secondarie lunghe 5 o 6 metri”.
La ferita del Monte Vettore, conferma De Martini “coincide con la faglia sismica che ha generato il terremoto. Nel sottosuolo le rocce sono molto più compresse, ma in superficie la rottura causata dal sisma tende ad aprirsi un po’ come un ventaglio. Per questo lungo i 10 chilometri di frattura osserviamo anche delle rotture che corrono parallele a quella principale, distanti a volte decine, a volte centinaia di metri”.
Le immagini, pubblicate sulla pagina Facebook di geologi.it, mostrano come il suolo si è deformato dopo il terremoto del 30 ottobre. Il versante occidentale del Monte Vettore è precipitato verso il basso di alcune decine di centimetri, aprendo per oltre 10 km di lunghezza una crepa nella roccia e nel terreno
Le immagini, pubblicate sulla pagina Facebook di geologi.it, mostrano come il suolo si è deformato dopo il terremoto del 30 ottobre. Il versante occidentale del Monte Vettore è precipitato verso il basso di alcune decine di centimetri, aprendo per oltre 10 km di lunghezza una crepa nella roccia e nel terreno
Le immagini, pubblicate sulla pagina Facebook di geologi.it, mostrano come il suolo si è deformato dopo il terremoto del 30 ottobre. Il versante occidentale del Monte Vettore è precipitato verso il basso di alcune decine di centimetri, aprendo per oltre 10 km di lunghezza una crepa nella roccia e nel terreno
Le immagini, pubblicate sulla pagina Facebook di geologi.it, mostrano come il suolo si è deformato dopo il terremoto del 30 ottobre. Il versante occidentale del Monte Vettore è precipitato verso il basso di alcune decine di centimetri, aprendo per oltre 10 km di lunghezza una crepa nella roccia e nel terreno
Le immagini, pubblicate sulla pagina Facebook di geologi.it, mostrano come il suolo si è deformato dopo il terremoto del 30 ottobre. Il versante occidentale del Monte Vettore è precipitato verso il basso di alcune decine di centimetri, aprendo per oltre 10 km di lunghezza una crepa nella roccia e nel terreno
I geologi dell’Ingv inizieranno ora una serie di perlustrazioni a piedi del Vettore, per mappare ogni pochi metri l’ampiezza dello scalino. “Dobbiamo fare presto – prosegue il direttore di Emergeo – perché con la neve la frattura si riempirà d’acqua e ci impedirà di procedere con i rilevamenti”
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