Innovazione tecnologica ed intelligenza artificiale arrivano i fondi del Mise

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Arrivano dal ministero per lo Sviluppo economico i fondi per il polo dell’intelligenza artificiale. Il Mise stanzia anche i primi 90 milioni per l’area di crisi complessa che serviranno a fare partire i sei poli dell’innovazione. I fondi per far partire il Polo per l’intelligenza artificiale di Torino saranno nella manovra di Bilancio. Così come i primi 90 milioni di euro per l’area di crisi complessa che serviranno a far partire i poli dell’innovazione lanciati l’anno scorso. Le rassicurazioni sono arrivate dal Ministero per lo Sviluppo Economico che questo pomeriggio ha avuto incontro con la Regione Piemonte, la Città di Torino e le parti sociali.

Nei giorni scorsi i parlamentari piemontesi del Pd avevano manifestato grande preoccupazione perché nelle bozze sulla legge di bilancio le risorse necessarie alla partenza del centro I3A. Soddisfatto don Luca Peyron, il responsabile della pastorale universitaria e dell’apostolato digitale, che fin dall’inizio si batte per la nascita del centro: “Accogliamo con gioia la notizia, segno che tutte le istituzioni hanno lavorato per un bene che è comune ed una opportunità per il Paese ed il nostro territorio – dice – Abbiamo bisogno di speranza e queste scelte ci permettono di guardare ai giorni successivi a questo drammatico tempo”.

Arrivano dal ministero per lo Sviluppo economico i fondi per il polo dell'intelligenza artificialeL’allarme degli ultimi giorni è rientrato, insomma: “Nel testo finale della manovra ci sarà normativa per gli istituti nazionali delle tecnologie emergenti, tra cui anche il Polo Intelligenza Artificiale” hanno fatto sapere fonti del Mise. “I fondi per l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale (I3A) saranno nella manovra di bilancio e così Torino sarà presto il cuore dell’Italia per lo sviluppo di temi come l’Industria 4.0, Cybersecurity, 5G e tutte quelle avanguardie che stanno cambiando le nostre vite – ribadisce il parlamentare piemontese del M5s, Davide Serritella – Una notizia importantissima che conferma le attenzioni di questo Governo alla nostra città, punto di riferimento dell’industria 4.0 ormai a livello internazionale. Lavorare sull’innovazione sta premiando la giunta Appendino ma soprattutto le eccellenze piemontesi che da tempo dimostrano di avere lo sguardo rivolto al futuro”.

Il dirigente del Mise, Marco Calabrò, ha invece rassicurato le istituzioni su un’altra partita importante con Roma. Quella sull’area di crisi complessa e i fondi per far partire i sei poli, tra cui quelli dedicati ad automotive e aerospazio. L’obiettivo è quello di chiudere l’accordo per la definizione del progetto di riconversione e riqualificazione industriale area di crisi di Torino entro il primo trimestre del 2021 uscendo immediatamente dopo con il bando. Al momento sul piatto ci sono 90 milioni di euro: 50 erano stati previsti per l’istituzione dell’area di crisi complessa, 20 sono contenuti nel Decreto Rilancio, e altri 20, ma potrebbero essere di più, saranno vincolati all’aerospazio e sono previsti nelle norme sulla “space economy”.

Le risorse però potrebbero crescere fino a 150 milioni perché alcune delle linee di investimento, nelle previsioni del governo, verrebbero messe a disposizione del Mise e dovrebbero essere finanziate attraverso risorse provenienti dal Recovery Fund. Tra le novità la decisione di abbassare la soglie per progetto al milione di euro. Mentre all’interno dell’accordo che va chiuso nei prossimi mesi verrà precisato meglio il requisito occupazionale al fine di massimizzare e gli effetti della misura, tenendo conto del contesto territoriale attuale. La definizione del progetto di riconversione e riqualificazione industriale che è già in corso avverrà anche attraverso l’interlocuzione con gli stakeholder in un processo di condivisione ad ampio raggio. Anche per questo all’incontro di oggi hanno partecipato tanti attori della realtà piemontese, oltre agli assessori regionali e di Torino, Tronzano e Sacco hanno preso la parola anche il rettore del Politecnico, Guido Saracco, i rappresentanti del mondo industriale come Gay e Gherzi e Dario Gallina per la Camera di Commercio.

A far sentire la loro voce anche i sindacati: “La presenza del MiSE al tavolo di oggi è servita a comprendere un po’ meglio lo sviluppo possibile di un progetto annunciato ormai un anno fa a Torino dal Presidente del Consiglio. Ci auguriamo che davvero l’Accordo di Programma possa essere definito entro i primi mesi del 2021 anche se restano aperti molti nodi – commenta Federico Bellono per la Cgil Torino – Quante risorse effettive – ad oggi non siamo ai 150 milioni promessi un anno fa -, quali progetti concreti in quanto l’interlocuzione con le aziende è in corso, quale rapporto con le risorse che arriveranno con il Recovery Fund. Ma soprattutto, per noi, quali ricadute occupazionali tanto più in una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo. Abbiamo chiesto a questo proposito un confronto specifico con le organizzazioni sindacali”.

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