Previsione dei terremoti con nuovi sismografi marini

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Terremoti, l’Italia avrà i suoi primi sismometri in mare. Saranno in prossimità delle piattaforme petrolifere, sancisce un accordo tra Ingv, Mise e Assomineraria. Pronta la prima mappa geologica dei comuni colpiti dal fenomeno sismico che si è attivato in Italia centrale nel 2016.Anche l’Italia avrà i suoi primi sismometri in mare, per migliorare la localizzazione e lo studio dei terremoti: saranno installati in prossimità delle piattaforme petrolifere, grazie all’accordo firmato oggi a Roma da Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), direzione Generale per la sicurezza anche ambientale delle attività minerarie ed energetiche del ministero dello Sviluppo Economico e l’Associazione Mineraria italiana. L’accordo, operativo da oggi, avrà una durata di 15 anni.

Intanto è pronta la mappa geologica dei 138 comuni colpiti dalla sequenza sismica che si è attivata nell’Italia centrale il 24 agosto 2016. L’Italia è il primo Paese al mondo ad avere uno strumento simile, che aiuterà a guidare la ricostruzione. I dati sono stati presentati oggi a Roma, nel Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), dal Centro per la Microzonazione Sismica (CentroMS), costituito da 25 tra enti di ricerca e dipartimenti universitari coordinati dal Cnr.

“Nella pianificazione degli interventi di ricostruzione delle aree del centro Italia – ha spiegato Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) – è importante l’analisi del cosiddetto ultimo miglio di terreno. La concentrazione dei danni ad Amatrice, ad esempio, non coincide con l’epicentro dei sismi ma è legata all’amplificazione locale delle onde in superficie”. Quando avviene un terremoto, hanno detto gli esperti riuniti al Cnr, la conformazione del territorio e le condizioni geologiche locali possono modificare gli effetti della scossa anche tra aree molto vicine. La microzonazione sismica consente di studiare queste caratteristiche locali e di quantificare l’entità di questi effetti. “Questi dati – ha aggiunto Doglioni – serviranno come base per la ricostruzione e saranno propedeutici per tutta l’Italia”.

“Quello appena firmato è un accordo di grande rilievo che va a confermare l’impegno del ministero nel garantire lo studio della sismicità naturale e la sicurezza delle attività minerarie”, ha affermato Franco Terlizzese, direttore generale per la sicurezza delle attività minerarie ed energetiche del Mise. “La collaborazione con Ingv ed Assomineraria ci permetterà di avere tutti gli elementi utili per ampliare il monitoraggio delle operazioni in mare, tramite lo scambio di dati in tempo reale, l’implementazione di sistemi di controllo idonei e lo sviluppo in innovazione tecnologica, rafforzando ancora di più le attività già previste nell’ambito del nostro progetto CLYPEA- Network per la sicurezza offshore, di cui Ingv è partner”.

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