Italiani mammoni ed attaccati alla propria famiglia

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Meglio i lavori dei Paesi tuoi: in Italia pochi giovani si muovono in cerca di occupazione. Il 98% dei ragazzi che ha lavoro non ha spostato la residenza per motivi professionali, record in Europa. E il 60% dei senza lavoro non si dice disponibile a farlo per trovare un’occupazione.L’Italia ha il record di giovani occupati nel luogo d’origine e una delle fette più alte di ragazzi in cerca di lavoro, ma che preferirebbero non muoversi per trovarlo. Lo dicono i dati di Eurostat pubblicati in settimana, che indagano il rapporto tra professione e mobilità per i giovani tra 20 e 34 anni.

Secondo l’ufficio di statistica di Eurolandia, nell’area con la moneta unica la metà dei ragazzi disoccupati in quella fascia d’età è restia a muoversi per trovare opportunità di lavoro. Sono 21 su cento coloro che si sposterebbero, ma all’interno del loro Paese, mentre si scende al 12% per arrivare a prendere in considerazione la mobilità in un altro Stato europeo. Il restante 17 per cento sarebbe pronto anche a fare i bagagli per spostarsi fuori dall’Unione. A spostare questa propensione ad andare lontani da casa è il livello di educazione: più è alto, maggiore è la disponibilità a fare armi e bagagli.

Se questa è la media, i giovani d’Italia spiccano per una particolare affezione ai propri luoghi. Il 60% dei ragazzi disoccupati infatti dice che non vorrebbe muoversi per trovare lavoro. Una quota maggiore (superiore ai due terzi) si trova a Malta, in Olanda e a Cipro. Risultati elevati anche in Romania e Danimarca, poi arriva appunto l’Italia. Tra i nostri ragazzi, venti su cento sono prnti a muoversi nel Paese, sette in un altro Paese europeo e 13 lontano dal Vecchio continente.

Gli italiani, sono in buona compagnia: in 17 Stati più di metà dei giovani disoccupati non è pronta a trasferirsi per cercare un lavoro. L’esercito più pronto al salto più radicale, muoversi fuori dalla Ue, sta in Svezia (34%) a seguire Spagna e Finlandia (28%) e quindi Francia (27%).

Un primato assoluto spetta all’Italia quando invece si analizzano non le intenzioni, ma la realtà. Dai dati Eurostat emerge infatti che si trova in Italia la più bassa percentuale (2%) di giovani occupati fra 20 e 34 anni che hanno cambiato residenza, almeno per un anno, per aver cambiato il posto di lavoro. Il 98% non si è mosso dal posto occupato, l’1% si è spostato all’interno del paese. In questo caso, la media Ue di ‘sedentari’ è del 90%, mentre i più girovaghi sono gli irlandesi con solo il 60% che dichiara di non avere mai cambiato residenza.

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