
Furono 150 i Paesi mondiali colpiti dall’attacco che l’Europol definì “senza precedenti”, condotto mediante un virus che bloccava i dispositivi informatici infettati, chiedendo un riscatto da pagare in bitcoin. Il governo degli Stati Uniti ha valutato con un “altissimo livello” di attendibilità la ricostruzione secondo la quale un’entità hacker nota come Lazarus Group, che lavora per conto del governo nordcoreano, sarebbe responsabile dell’operazione WannaCry. Un’ipotesi che era stata ventilata in passato negli ambienti della sicurezza web – in particolare dalla cyber-company Symantec e dal governo britannico – e che però era stata liquidata come diffamatoria da Pyongyang.

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