One dollar for one dollar, le regole d’oro per investire

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Investire in azioni? Ecco le 7 regole d’oro di Warren Buffett. Come attuare la strategia di investimento che consiste nel comprare azioni a un significativo sconto rispetto al loro valore intrinseco e nel rivenderle quando il prezzo di mercato si riallinea al loro effettivo valore.

Un titolo è per sempre. Questa frase sembra ben adattarsi alla strategia di investimento di Warren Buffett che con la sua Berkshire Hathaway è tra i maggiori sostenitori del value investing, vale a dire quella strategia di investimento che consiste nel comprare azioni a un significativo sconto rispetto al loro valore intrinseco e nel rivenderle quando il prezzo di mercato si riallinea al loro effettivo valore.

Investire in azioni? Ecco le 7 regole d’oro di Warren Buffett

Inoltre, secondo questa strategia, le aspettative di profitto risiedono non solo nell’apprezzamento del titolo ma soprattutto nell’accrescimento del valore del business societario, che si riflette nell’incremento di valore della partecipazione azionaria di chi vi ha investito.

Non è un caso che Berkshire Hathaway, pur detenendo oltre 50 titoli, abbia l’80% del suo portafoglio investito su sei società e di queste CocaCola e America Express (rispettivamente 6,6% e 7,8% del portafoglio dal 1993). Le altre posizioni importanti sono Apple (47% del portafoglio), Bank of America (9,6%), Chevron (4,7%) e Occidental Petroleum (4,1%).

Secondo Buffet sono sette le regole che devono ispirare la selezione delle società:

  1. è importante affidarsi ai manager: sono loro che devono gestire con razionalità i soldi degli azionisti. Quindi, decidere se trattenere gli utili per reinvestirli o restituirli ai soci;
  2. è decisivo che l’impresa abbia aumentato nel tempo i guadagni dei suoi azionisti. Ecco che al cash flow, un indicatore di per se incompleto, va aggiunto il reinvestimento richiesto dal business, definito come l’ammontare medio delle spese per impianti ed equipaggiamenti che il business richiede per il mantenimento di una posizione competitiva nel lungo periodo;
  3. al momento dell’acquisto di un titolo, la quotazione deve essere almeno il 25% inferiore al valore intrinseco;
  4. è vitale che i manager siano in grado di contenere i costi e convertire le vendite in profitti. Ecco perché vanno selezionate le aziende che negli anni hanno sempre mantenuto un livello accettabile di utili sul fatturato;
  5. privilegiare le imprese che hanno un buon ritorno senza far il ricorso a tanto debito;
  6. l’impresa deve aver performato in maniera consistente e quindi vanno preferite le aziende che hanno nel tempo mantenuto un ottimo ritorno sul capitale investito;
  7. i manager devono aver aumentato il valore per gli azionisti. Si tratta della famosa regola “one dollar for one dollar”.

Le aziende ogni anno decidono quanta parte dell’utile netto (se c’è) deve essere distribuito sotto forma di dividendi. Secondo Buffett sono da preferire le società che per ogni dollaro trattenuto abbiano creato almeno un dollaro di maggiore capitalizzazione di mercato del titolo.

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