
Secondo le ultime stime, l’attacco informatico ha infettato in totale 200mila computer. Eppure attualmente l’ammontare dei soldi raccolti dai pirati informatici si aggira intorno ai 42mila dollari. Una cifra non altissima considerato che il malware in questione ha come obiettivo proprio il pagamento di un riscatto. È possibile seguirne gli sviluppi grazie a un bot su Twitter, Ransom Tracker, creato da Michele Spagnuolo, che lavora nell’ambito della sicurezza informatica di Google.
Tuttavia l’allerta rimane alta. Anche perché è online una nuova versione di WannaCry. Quest’ultima variante, che sembra stia circolando in Rete già da ieri, è più pericolosa della precedente dato che stavolta il software malevolo non ha al proprio interno il cosiddetto “kill switch”. Si tratta di una sorta di pulsante per l’autodistruzione inserito nel primo WannaCry. Un sistema che, probabilmente, i pirati informatici avevano previsto per avere l’opportunità di bloccare il software malevolo all’occorrenza. A individuarlo è stato un hacker di 22 anni, conosciuto su Twitter come MalwareTech, che ha così temporaneamente rallentato l’infezione permettendo a molti di correre ai ripari.
“Una misura temporanea”, ha avvertito Gianluca Varisco, responsabile per la cybersecurity del Team per la trasformazione digitale di Palazzo Chigi, prevedendo la probabile uscita di una versione successiva senza “kill switch”. Quanto previsto, è accaduto. La neonata variante del virus non può essere più spenta, quindi il miglior modo di proteggersi è effettuare gli aggiornamenti del sistema operativo firmato Microsoft, senza perdere altro tempo.
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